lunedì 16 novembre 2015

Slideshow, le inserzioni video per tutti di Facebook

Pensate per le piccole aziende e rivolte anche a chi ha connessioni lente, consentono la realizzazione di annunci accattivanti a basso costo

I video pubblicitari sono accattivanti, ma da un lato sono costosi da realizzare, dall’altro consumano parecchio traffico dati, il che, dato che gli utenti accedono al web sempre più spesso da mobile, è un problema. Sono partiti da queste premesse quelli di Facebook per realizzare Slideshow, il nuovo sistema di inserzioni pubblicitarie che permette di inserire un video realizzato in pochi click (e soprattutto con pochi euro) visibile con facilità anche da mobile e con connessioni lente.
Slideshow sta comparendo nei Power Editor dei vari Paesi del mondo in queste settimane, quindi dovrebbe essere presto a disposizione di tutti gli inserzionisti. Ma come funziona, in pratica? Come spiegano gli uomini di Zuckerberg, e come rivela il termine stesso “Slideshow”, al posto di video veri e propri, vengono realizzate slides di immagini. E’ sufficiente che l’inserzionista carichi da tre a sette immagini, possedute da lui o prese dalla libreria di Facebook, indichi la durata della slideshow (da 5 a 15 secondi), ed in pochi click il gioco è fatto. Il bello di questo sistema è che, dicono a Menlo Park, una slideshow di 15 secondi può avere dimensioni fino a 5 volte inferiori rispetto ad un video, quindi la sua visualizzazione non rappresenta un problema neanche da mobile o con connessioni lente. Il che, ci spiegano gli sviluppatori di Facebook, è stato pensato per Paesi poveri ed in via di sviluppo ma, considerata la qualità delle connessioni in Italia, soprattutto fuori dai centri urbani, è perfetto anche per il nostro Paese.


Google, arriva RankBrain


Il nuovo sistema di intelligenza artificiale arriva dopo anni di studio e va nella direzione di superare le parole chiave e favore della ricerca semantica e dei contenuti di qualità

Non è un nuovo algoritmo, ma dà una bella mano a quello esistente. Così, in estrema sintesi, si può riassumere l’arrivo di RankBrain, il sistema di intelligenza artificiale ad apprendimento automatico recentemente introdotto da Google.
Cos’è un sistema di intelligenza artificiale ad apprendimento automatico? In sostanza, è un sistema in cui il computer insegna a se stesso come fare qualcosa senza che gli venga insegnato dall’uomo. Affascinante ed anche un po’ inquietante (vengono in mente certi film di fantascienza, tipo Matrix), ma in questo caso non c’è da temere: RankBrain è volto unicamente a migliorare la qualità delle SERP di Google. A Mountain View sostengono addirittura che si tratta del terzo “segnale” più importante per determinare il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca. Per la cronaca, l’algoritmo di Google tiene conto di oltre 200 di questi “segnali”, e il fatto che gli sviluppatori ci diano informazioni sull’importanza di questo qui nello specifico è indicativo, perché di solito custodiscono i segreti del sacro algoritmo più gelosamente di quanto ad Atlanta fanno con la ricetta della Coca Cola.
Gli sviluppatori di Google dicono poi che RankBrain è il prodotto di anni di studio e che, da buon sistema di intelligenza artificiale ad apprendimento automatico, più passa il tempo, più le sue performance migliorano.
Ma in concreto, tutto ciò cosa comporta per chi gestisce il sito web di una piccola struttura. In sostanza, RankBrain prosegue il lavoro iniziato da Google con il lancio dell’algoritmo Hummingbird: superare il concetto di ricerca basata su mere parole chiave ed avvicinarsi alla ricerca semantica, ovvero per gruppi di parole, frasi e concetti affini. La ricerca semantica, in altri termini, riesce a comprendere il vero significato di un intero testo, proprio come un lettore in carne ed ossa. Ciò implica una cosa sola: il ricorso alle singole parole chiave in modo meccanico ha sempre meno senso, e ad essere premiati sono sempre più i contenuti di qualità.

Ricchezza di contenuti e testi ben scritti sono quindi requisiti sempre più determinanti per migliorare il posizionamento del proprio sito aziendale nei risultati di ricerca di Google.

lunedì 9 novembre 2015

Trivago: arriva la prenotazione diretta

Lanciata per ora in Germania, la nuova feature dovrebbe essere disponibile a breve anche in altri Paesi

Era nell’aria da tempo, ed ora è arrivato: Trivago lancia il proprio servizio di Direct Hotel Booking. Un po’ come già avviene da tempo su Tripadvisor con Instant Booking, in pratica, anche su Trivago sarà ora possibile prenotare una struttura direttamente dal portale (chiaramente, dietro al riconoscimento di una commissione, in stile OTA). La nuova feature è stata lanciata sul mercato tedesco, ma dovrebbe presto essere allargata ad altri Paesi.
Trivago appartiene al gruppo Expedia ed è in forte crescita, con un fatturato in aumento del 27% su base annua. Dara Khosrowshahi, CEO di Expedia, ha dichiarato di stare investendo molto su Trivago e di considerarlo strategico per l’intero gruppo. Alla luce di queste dichiarazioni, e del fatto che Tripadvisor ha fatto la stessa cosa con l’instant booking, a cui peraltro aderisce anche Booking.com, mentre Expedia ne rimane per ora fuori, si profila una battaglia tra colossi per il lucroso mercato delle prenotazioni dirette.
Battaglia che, per ura volta, potrebbe andare a favore delle piccole strutture se, come auspicabile, si giocherà anche sul terreno dei prezzi e delle commissioni.


Bicitalia, il portale dei migliori percorsi ciclabili

Dedicato agli amanti del cicloturismo, offre una selezione di “ciclovie di qualità”, info e mappe, oltre ad un elenco di strutture ricettive per ciclisti

Siete ciclisti incalliti e state pianificando di pedalare lungo l’Italia intera, dal Brennero a Santa Teresa di Gallura? O più semplicemente siete cicloamatori della domenica, che non disdegnano una piacevole pedalata, purché non sia nulla di troppo faticoso e soprattutto si concluda con le gambe sotto ad una buona tavola? Niente paura, Bicitalia è ciò che fa per voi in entrambi i casi.
Inserito nel grande Eurovelo, la rete ciclabile europea, Bicitalia offre 18.000 chilometri di percorsi, corredati di mappe, link utili, informazioni, nonché una selezione di oltre 2000 strutture ricettive italiane (hotel ma anche agriturismo, B&B, rifugi montani e campeggi) che offrono un’accoglienza particolare ai ciclisti.
I percorsi catalogati come “ciclovie di qualità” sono itinerari che si snodano quasi interamente su pista ciclabile e che si distinguono per bellezza del paesaggio, sicurezza e servizi offerti al di sopra della media. Ma si può scegliere il percorso che fa per noi anche secondo aree tematiche, come greenways, città d’arte della Pianura Padana e ciclovie lungo ex ferrovie. Ecco l’elenco degli itinerari:

  • Ciclopista del Sole (dal Brennero a Santa Teresa di Gallura) – L’Italia in bicicletta dal Brennero alle isole, sulla greenway nazionale
  • Ciclovia del Po (dalla sorgente al delta) – Paesaggi di pianura, lungo le sponde del grande fiume
  • Ciclovia Francigena (da Como a Brindisi) – Francigena e varianti storiche, fino a Roma e oltre
  • Le Ciclovie dei Fiumi del Triveneto (percorsi lungo il corso dei fiumi Adige, Brenta, Livenza, Sile, Piave, Tagliamento e Isonzo) – Tra ferrovie dismesse e corsi d’acqua, il Nordest modello Asburgo
  • Ciclovia Romea (da Tarvisio a Roma) – Verso la capitale sulle strade dimenticate dell’impero
  • Ciclovia Adriatica – Da Trieste a Santa Maria di Leuca, con lo sguardo sempre sul mare
  • Ciclovia Romagna Versilia (da Rimini a Viareggio) – Da un ombrellone all’altro, attraverso i silenzi d’Appennino
  • Ciclovia Conero Argentario – Tra due promontori, passando per il cuore verde d’Italia
  • Ciclovia Salaria (dalla capitale a San Benedetto del Tronto) – Da Roma all’Adriatico sulle tracce della consolare romana
  • Ciclovia dei Borboni (da Bari a Napoli) – Un lento viaggio nel tempo tra le civiltà del Mezzogiorno
  • Ciclovia degli Appennini (dal Colle di Cadibona a Reggio Calabria) – Una lunga danza a saliscendi sulla dorsale d’Italia
  • Ciclovia Pedemontana Alpina (da Trieste a Savona) – Tra laghi e colline, affacciati sulla balconata del Nord
  • Ciclovia dei Tratturi (da Vasto a Gaeta) – Traversata Est-Ovest sulle antiche rotte della transumanza
  • Ciclovia dei Tre Mari (da Otranto a Sapri) – Approdi del Mediterraneo in rete, un modello per l’Europa
  • Ciclovia Svizzera Mare (da Locarno a Ventimiglia) – Traversata a Nord-Ovest, dal cantone alla riviera
  • Ciclovia Tirrenica (da Verona alla capitale) – Alla conquista di Roma oltre le terre degli Etruschi
  • Ciclovia dell’Adda (dallo Stelvio a Cremona) – Paesaggi manzoniani e il genio di Leonardo attraverso la Lombardia d’acqua
  • Fano Grosseto – Sulle strade dove il paesaggio è diventato arte

Il cicloturismo è considerato un settore in crescita (e, al suo interno, lo è ancora di più quello delle biciclette apedalata assistita in tutta Europa: è davvero il caso di restare al passo.

martedì 3 novembre 2015

Exit Intent Popup, perché non provarli?

Meno fastidiosi degli altri popup, possono fornire risultati positivi in termini di permanenza sul sito e ottenimento di informazioni

Sarà capitato a tutti, prima o poi, di incontarrne uno: quando si sta per abbandonare un sito, ecco che compare una finestrella (popup) che ci invita a fare qualcosa sul sito stesso. Quella finestrella si chiama Exit Intent Popup e si apre quando “capisce” che il navigatore sta per lasciare il sito. Come fa a capirlo? Semplice: in base ai movimenti del cursose. Quando con il mouse ci avviciniamo ad una zona “pericolosa” (la freccetta per tornare indietro, il tasto per aprire una nuova finestra o quello per chiudere quella corrente”), ecco che spunta l’Exit Intent Popup.
E’ una strategia che presenta innegabili vantaggi: innanzitutto, questo tipo di popup è meno “fastidioso” degli altri, quelli che si parano davanti agli occhi dell’utente appena è atterrato sul nostro sito o nel bel mezzo della sua consultazione. In secondo luogo, possono sfuggire ai Popup Blocker, programmi sempre più diffusi che bloccano i popup sul nascere.
Con un Exit Intent Popup ben fatto, si possono innanzitutto raccogliere dati (esempio email). Molto utile è poi il suo utilizzo se il sito è provvisto di e-commerce: in questo caso aiutano infatti nel recupero dei “carrelli abbandonati”, ovvero di quegli ordini non perfezionati dall’utente, che secondo diverse statistiche sono in media il 7% del totale. Mostrare all’utente che ha abbandonato il proprio carrello virtuale e sta abbandonando il sito uno sconto, o magari la spedizione gratuita, è un modo per incentivarlo a completare l’ordine.
Il popup può anche semplicemente invitare il lettore a scoprire altro: questa strategia può essere utile per esempio nel caso di landing page che non ha portato a nessuna conversione, con il link che invita ad esplorare l’home page del nostro sito.

L’importante è specificare al webmaster che la leggerezza è tutto: una finestra che appesantisce la navigazione o rallenta il pc dell’utente viene immediatamente percepita come irritante, ed ha quindi un effetto deleterio: il popup deve aprirsi in fretta al momento giusto, ed essere altrettanto facile e veloce da chiudere.

Facebook lancia le Lead Ads, “acchiappa-dati” degli utenti

Le nuove inserzioni permettono a chi ci clicca di inviare i propri dati all’azienda

“Vi siete mai chiesti perché nessuno ha mai detto “Adoro compilare moduli?” Questo è un peccato, perché i moduli sono cose molto utili. Ecco perché stiamo testando i lead ad, una nuova, più semplice modalità per permettere alla gente di compilare moduli dal proprio device mobile”.
Così quelli di Facebook annunciano al mondo l’arrivo delle nuove Lead Ads, ovvero le inserzioni per acquisizione contatti. Come funzionano? In pratica, l’utente che clicca sull’inserzione  si trova di fronte un modulo precompilato che contiene già nei propri campi tutte le informazione che l’utente stesso ha in precedenza fornito a Facebook (per esempio email, telefono). A questo punto basta cliccare invio et voilà, il gioco è fatto: quei dati saranno anche dell’azienda inserzionista. Semplice, efficace (e diabolico).
Le Lead Ads sono raggiungibili dal Power Editor, come gli altri tipi di inserzione. Dal menu principale, è possibile scegliere una tra queste call to action:
-         -  Iscriviti
-         -  Ricevi gli aggiornamenti
-         -  Scopri di più
-         -  Partecipa ora
-         -  Richiedi un preventivo
-         -  Scarica
Le Lead Ads sono quindi perfette per ottenere l’iscrizione alla newsletter, per esempio. I vari moduli sono personalizzabili in base alle esigenze dell’inserzionista, ma è consigliabile non esagerare con i campi e fare le cose semplici, per non scoraggiare gli utenti nel caso alcuni dei campi non dovessero essere precompilati.
Insomma, non resta che testarle e vedere i risultati.