lunedì 25 novembre 2013

Italiaslow: un’occasione per i territori minori

Non tutti possono vantare monumenti famosi, vini di prestigio internazionale o sono inseriti in territori noti in tutto il mondo. Italiaslow ha pensato ad un modo alternativo per promuoversi comunque.

Sei un operatore turistico? Hai una struttura, un B&B, un agriturismo, un ristorante o un piccolo Hotel? Sei un produttore di vino, olio, salumi o altri prodotti? Se appartieni ad una di queste categorie, nessuno meglio di te sa che il modo più efficace per promuovere la tua attività consiste nel far conoscere il territorio in cui opera. Le bellezze naturali ed architettoniche, i paesaggi, i prodotti, la cucina ed i vini sono i motivi che spingono i turisti a visitare un determinato territorio, e questo va da sé. Qui, però, spesso nascono i problemi.
Non tutti, infatti, possono vantare una Valle del Templi, una Reggia di Caserta o un S. Giminiano nei paraggi, tanto per fare alcuni esempi che rendano l’idea. E non tutti sono inseriti in un territorio dove esistono già punte d’eccellenza conosciute in tutto il mondo, in grado di far da traino a tutta la regione. Per intenderci: il Barolo è la ciliegina sulla torta per le Langhe, così come il Chianti lo è per l’omonimo territorio toscano.
L’Italia è piena di zone considerate “minori”, perché non dotate di risorse di particolare fama e richiamo internazionale, e che per questo fanno fatica a farsi conoscere. Nonostante posseggano spesso tesori nascosti, bellezze e fascino che fanno esclamare a chi li scopre: “l’avessi saputo prima!”.
Sovente, inoltre, il modo migliore per andare alla scoperta di questi territori poco battuti dalle rotte del grande turismo, è farlo lentamente. Niente auto, né treno. Viaggiare in bici, o a piedi, per avere il tempo di gustarsi ogni panorama, ogni dettaglio. Per scoprire ciò che sfugge agli occhi frettolosi del turismo mordi e fuggi. Il successo del Cammino di Santiago di Compostela (pur dovuto anche all’importante componente religiosa) la dice lunga su questo modo di intendere il viaggio.
E’ questo il ragionamento che sta alla base del progetto Italiaslow, presentato il 15 novembre scorso all’Agrietur di Arezzo da Eguides. Il portale www.italiaslow.eu permette a chi aderisce di essere presente con la propria struttura, e di proporre itinerari (anche tematici) visualizzabili su mappa con traccia GPS in formato GPX. Disponibile anche la versione mobile.
Chi è interessato a maggiori informazioni può contattare il team Eguides a info@eguides.it.

eCommerce e turismo: è boom

Crescita in doppia cifra per le vendite on line nel settore turistico in Italia. Aumentano anche le vendite da mobile

Le cifre parlano chiaro. Nell’ultimo anni, le vendite on line nel settore turistico in italia sono cresciute del 13% ed hanno raggiunto il 43% delle vendite totali. Lo dice l’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e School of Management del Politecnico di Milano. Un dato significativo su tutti: la percentuale di italiani che hanno effettuato un acquisto su Internet negli ultimi tre mesi è del 20%.
C’è però il rovescio della medaglia. L’Italia resta indietro rispetto agli altri paesi europei. E il boom dell’eCommerce nel settore turistico riguarda il viaggio in sé più che la destinazione: il 75% delle transazioni on line riguarda l’aquisto di biglietti aerei o per i treni, e solo il 25% ha a che fare con prenotazioni presso hotel, B&B e agriturismo. Percentuale oltretutto trainata per lo più da acquisti da parte di turisti stranieri che intendono venire a visitare il Belpaese.
Un altro dato interessante riguarda le transazioni da dispositivi mobile: +20% rispetto all’anno scorso, tanto che la cifra totale delle vendite perfezionate tramite smartphone e tablet ha ormai superato la soglia fatidica del milardo di euro.
Quest’ultimo dato in particolare porta a riflettere sull’importanza ormai indiscutibile del canale mobile per la promozione della propria struttura turistica. Essere dotati di una versione mobile moderna, aggiornata ed efficace del sito consente di cogliere nuove opportunità di promozione, e di fare marketing di prossimità in una maniera sconosciuta a chi è fermo alle solite pagine web.

lunedì 18 novembre 2013

Video: come e perché realizzarli


Più impegnativi da realizzare rispetto ad altre forme di comunicazione, offrono comunque notevoli vantaggi

Non avete mai realizzato e pubblicato un video sulla vostra struttura? Da un lato è comprensibile: non è semplice, per ottenere risultati apprezzabili occorre chi ci sa fare, ci vogliono tempo e denaro. Dall’altro, tuttavia, è innegabile che i video forniscono vantaggi notevoli. Innanzitutto, Youtube è il secondo motore di ricerca più utilizzato del web dopo Google; In secondo luogo, i contenuti video sono molto utili ai fini dei SEO; infine, un buon video è in grado di comunicare, coinvolgere ed “arrivare” all’utente come pochi altri contenuti.
Ok, stabilito che realizzare un video è senza dubbio interessante, la domanda successiva è: un video di cosa? Qui ci si può sbizzarrire: la più classica delle soluzioni è ovviamente un video di presentazione della propria struttura. In questo caso, però, si ottiene un effetto non molto diverso da quello garantito da una semplice galleria fotografica. Meglio cercare di essere più originali e di fornire contenuti interessanti. Un video che funziona sempre è per esempio quello in cui lo chef illustra la preparazione di una ricetta. Ci sono famosi portali che hanno fondato il loro successo sulle video ricette. Oppure una video intervista, per esempio al titolare che narra la storia della struttura. Far sentire la propria voce, mettersi in gioco con la propria faccia, può essere un modo molto efficace per raggiungere il cliente.
Ritenete che realizzare un video sia comunque troppo complicato? Esiste in ogni caso una soluzione che può fare al caso vostro: una slideshare. Una fotogallery animata nella quale le immagini si succedono l’un l’altra. E’ possibile realizzarle in maniera accattivante, con effetti di dissolvimento o altre animazioni (ora, per esempio, va di moda il time lapse: una serie di scatti effettuati a distanza di tempo vengono proposti a ritmo veloce, illustrando così in pochi secondi o minuti ciò che è accaduto nell’arco un lungo lasso di tempo. Caso tipico: Vendemmia, dall’uva al vino in due minuti); e soprattutto le si può corredare di una colonna sonora, proprio come un video. Il risultati possono essere d’effetto. Cosa si può ottenere? Pubblicandola su Youtube, si alimenta comunque la visibilità on line della struttura; e si possono ricevere feedback sorprendenti non dimenticando che anche il portale di video ha un’importante parte social nei propri commenti. Un esempio? Questo qui


Sito web e prenotazioni dirette, si può fare di più

Il successo delle OTA le ha relegate a quote marginali, ma con alcuni accorgimenti si possono ottenere buoni risultati

Colpa degli intermediari e delle solite OTA: oramai, cosa possiamo farci? L’atteggiamento più diffuso tra i gestori di strutture ricettive è quello di sfiduciata rassegnazione: ottenere una buona quota di prenotazioni dirette tramite il sito web della struttura è una chimera per la maggior parte degli operatori.
Ma è davvero così? E’ diventato veramente impossibile cercare di incrementare, almeno un po’, la percentuale delle prenotazioni dirette, oppure qualcosa si può fare? Per capirlo, proviamo ad analizzare le possibili cause di un mancato buon funzionamento di un sistema di booking sul sito web di una struttura, ed i relativi rimedi.
Per prima cosa, i clienti potrebbero avere dubbi sulla sicurezza del sistema di booking. Nel momento in cui gli si chiede di inserire dati sensibili come il numero della carta di credito, è fondamentale rassicurare il cliente sul fatto che il sistema è a prova di bomba.
In secondo luogo, anche nel caso di un sistema di booking (anzi: qui più che mai), vale la regola aurea sull’usabilità: minimizzare il numero di click. Un sistema macchinoso, che costringe a lunghe procedure, stanca in fretta gli utenti che tendono ad abbandonare il sito prima di aver completato la prenotazione. Idem un form che richieda di immettere troppe informazioni. Semplicità, velocità e tendenza ad essere user friendly sono fondamentali.
Registrazione obbligatoria: d’accordo, è un ottima tecnica per raccogliere dati sui clienti o potenziali tali, ma è al contempo un ottimo deterrente a procedere per chi tiene alla propria privacy. Sicuri che sia indispensabile?
Problemi tecnici: va da sé che un sistema di booking on line che non funziona perfettamente e presenta errori durante la procedura non costituisce altro che un boomerang.
Ma soprattutto: volontà da parte dell’utente di pensarci su, ed effettuare l’eventuale prenotazione solo in un secondo momento.
Quest’ultima è forse la causa che più di tutte incide su una mancata prenotazione diretta, ma per fortuna è anche quella sulla quale sono possibili i maggior margini di intervento. In che modo? Una delle tecniche più efficaci si chiama re-engagement, e consente di recuperare, stando alle statistiche, fino ad un 40% di quegli utenti che avevano iniziato la procedura di registrazione, ma non l’avevano poi completata. Come funziona? Si tratta, nella maggior parte dei casi, di un servizio che aggiunge un semplice codice javascript al sito web (senza ricorrere a cookie) in grado di intercettare l’indirizzo e-mail dell’utente che ha iniziato la procedura di prenotazione senza poi ultimarla. Dopo poco tempo, il servizio invia in automatico una e-mail all’utente offrendo assistenza tecnica, delucidazioni e maggiori informazioni, nonché, volendo, uno sconto.
Come detto, le strutture che hanno adottato uno strumento di questo tipo hanno riscontrato una percentuale di recupero delle prenotazioni dirette vicina al 40%. In un’epoca dominata da OTA ed altri costosi intermediari, può valere la pena farci un pensierino.

martedì 12 novembre 2013

Brand Reputation: dove e come tenerla sotto scontrollo

I portali di recensioni on line spuntano come funghi. Vediamo come monitorare il web per vedere se qualcuno parla della nostra struttura
Quando si parla di recensioni on line per strutture del settore turistico o enogastronomico, di solito viene in mente Tripadvisor. Se il celebre portale è senza dubbio leader del mercato, esistono però numerosi altri luoghi virtuali dove i clienti parlano delle strutture che hanno visitato. Siti che vale la pena tenere sott’occhio ricordando che è sempre bene rispondere alle recensioni, ove possibile.
Tra questi, spiccano portali come Trivago e Booking.com, servizi che vantano decine di milioni di recensioni in tutto il mondo: lontani dal leader Tripadvisor, ma pur sempre numeri di tutto rispetto. Tra questi due, purtroppo solo Trivago fornisce la possibilità di rispondere alle recensioni dei clienti, previa iscrizione gratuita, mentre ciò non è possibile su Booking.com (che in compenso dispone di un sistema di verifica delle recensioni, almeno in teoria, più accurato).
Restando tra le OTA, altri portali che forniscono la possibilità di rispondere sono Expedia e HRS. Tra i portali di recensioni on line, oltre a Tripadvisor e Trivago è bene tenere a mente Zoover, Holiday Check e Yelp: tutti e tre forniscono la possibilità di rispondere pubblicamente, Yelp dà anche una serie di consigli su come farlo in maniera efficace nel suo Support Center.
L’elenco potrebbe ovviamente continuare ancora a lungo, qui sono elencati i portali più importanti. E’ però indiscutibile che per chi gestisce una piccola struttura, magari un agriturismo od un B&B, e quindi svolge diverse mansioni, tenere sotto controllo una miriade di siti può diventare dispendioso. Per fortuna Google viene in nostro aiuto con un prezioso strumento: Google Alert. Inserendo le parole chiave che ci interessa monitorare, Google invierà una e mail ogni volta che quelle parole saranno nominate in giro per il web. Un bell’aiuto per tenere sotto controllo la reputazione on line della propria struttura.

Vuoi conoscermi? Vieni a trovarmi all'Agrietour di Arezzo

AgrieTour è l'evento italiano dedicato agli agriturismi e al turismo rurale che si tiene ad Arezzo dal 15 al 17 novembre.
Si pone come obiettivo la valorizzazione del settore e della cultura dell’ospitalità rurale, anche attraverso Workshop e convegni. E' un appuntamento imperdibile per chi vuole progettare la sua nuova attività, migliorare le performance della sua azienda, ristrutturarla o impostare una nuova strategia di mercato.
Un ciclo di aggiornamenti di alto profilo tecnico è riservato agli operatori del settore: una serie di "Master" con appuntamenti dedicati ad argomenti di attualità che saranno trattati dai maggiori esperti dell'agriturismo italiani. Qui il programma completo.
Chi sarà presente all'AgrieTour potrà seguire la mia docenza al Master che si terrà domenica 17 dalle 16,30 alle 18,00. Il mio intervento verterà sul tema "Promuovere con piccoli budget nel web":  dopo una breve analisi del viaggiatore 2.0 e dei suoi bisogni, esporrò le strategie che ogni singolo agriturismo può mettere in atto per intercettare nuovi clienti o rafforzare la propria reputazione online.
Come utilizzare Facebook e i Social ? Comunicare da soli o aggregarsi ad altre strutture? Come individuare i punti di forza e valorizzarli ? E, se i punti di forza sono pochi, cosa ci si può inventare?
Come di consueto, vi  fornirò preziosi suggerimenti e illustrerò casi pratici con cui ogni imprenditore agrituristico potrà facilmente confrontarsi.
Se non sarai presente al master nella giornata di domenica, puoi comunque trovarmi all'Agrietour nello stand Eguides, sezione Ciclotour stand CT11, dove presenterò il progetto ItaliaSlow.

martedì 5 novembre 2013

Tripadvisor: American Express a garanzia delle recensioni

Il celebre (e temuto) portale avvia una partnership con AE per aumentare l’affidabilità delle recensioni

E’ il principale problema di Tripadvisor: chi si cela dietro le recensioni? Non avere notizie sull’autore, ovviamente, mina alla base la credibilità di una recensione. Gli uomini di Tripadvisor lo sanno bene, e sono corsi ai ripari siglando un accordo con American Express. Come funziona?
In pratica, ogni utente del portale di recensioni avrà la possibilità di collegare al proprio account il numero della carta di credito. A collegamento avvenuto, ogni recensione scritta da quell’utente sarà accompagnata dalla scritta “Amex card member review”.
Cosa comporta tutto questo? Da un lato, attribuire una patch al recensore (che pure resta anonimo) ne aumenta in qualche modo la credibilità. Dall’altro, un utente “certificato” può essere visto come un utente esperto e, in quanto tale, più autorevole.
Anche gli utenti traggono vantaggio dalla partnership: oltre a controllare quando un altro possessore di America Express recensisce una struttura già giudicata da loro, potranno infatti usufruire di una serie di sconti e vantaggi ogni qual volta acquistano on line direttamente tramite Tripadvisor.
Infine anche American Express, ovviamente, tra vantaggio dall’accordo perché è un modo per incentivare i clienti all’utilizzo della carta e di conseguenza fidelizzarsi.
Qual è l’unico problema, almeno per gli utenti italiani? Neanche a dirlo, che il servizio per il momento è riservato agli utenti statunitensi, canadesi, australiani ed inglesi. Tutto lascia supporre, tuttavia, che presto verrà esteso agli altri paesi.

Foursquare: arriva la pubblicità

Il celebre geosocial lancia gli annunci sponsorizzati. Evoluzione del marketing di prossimità?

“Foursquare annuncia di aver raggiunto i 100 milioni di check in. Tutti effettuati dagli stessi 10 utenti”. La battuta, caustica e beffarda, circolava tempo fa in rete. E fotografava un quadro tutto sommato non così distante dalla realtà: il primo e più importante geosocial, espressamente pensato e sviluppato per un utilizzo da mobile, non è mai riuscito a sfondare davvero. Quanto a numeri, infatti, Foursquare non si avvicina minimamente ai giganti del settore. Anche il suo utilizzo come strumento di (geo) social media marketing da parte delle strutture è al momento piuttosto limitato. E dire che da questo punto di vista Foursquare gode di notevoli potenzialità, grazie al sistema che permette di offrire una ricompensa a chi effettua un check in. Che fare, dunque?
Il problema, secondo gli sviluppatori, è che un annuncio pubblicato da una struttura e potenzialmente interessante per gli utenti che vi transitano nel paraggi, spesso e volentieri non viene visualizzato dagli stessi. E se il problema è aumentare la visibilità degli annunci, il rimedio messo a punto dagli sviluppatori non poteva che essere questo: inserzioni sponsorizzate.
Ma come fare per creare un annuncio sponsorizzato su Fousquare, dunque? Per prima cosa, ovviamente occorre essere iscritti al social ed esservi presenti con la propria struttura. A questo punto basta andare qui  e seguire passo passo le istruzioni. Fondamentale avere una buona immagine da inserire, insieme ad un testo breve, chiero ed efficace. Si definisce quindi il proprio budget, e l’inserzione è pronta. Ovviamente anche Foursquare si è dotato di un sistema per monitorare l’andamento delle campagne pubbicitarie: si può controllare quanti utenti hanno visualizzato l’annuncio, quanti vi hanno cliccato su, e quanti di questi hanno in seguito effettuato il check in nella struttura (dato decisamente più interessante).
Insomma, il sistema pare ben congeniato e potenzialmente efficace. Come dicono gli stessi sviluppatori di Foursquare nel video di lancio: “il tuo prossimo cliente potrebbe essere appena dietro l’angolo”.