lunedì 27 luglio 2015

Pinterest, arriva il tasto “compra”


Il social dei desideri introduce la nuova feature per fare “social commerce” senza uscire dalla piattaforma

Secondo una ricerca di Millward Brown, il 52% degli utenti di Pinterest vorrebbe acquistare alcuni dei prodotti visti sul social; il 32% vi cerca qualcosa che ha visto in un negozio, mentre un 30% (degli iscritti americani) già compie acquisti online grazie ai social. Numeri importanti, che si aggiungono alla constatazione, nota da tempo, che Pinterest è il social più legato all’e commerce. Mancava l’ultimo passaggio: fare shopping direttamente sulla piattaforma. Ebbene, la risposta sta arrivando con il tasto “compra” sotto alle immagini. Sta per nascere il “social commerce”.
Per ora disponibile solo negli USA e per iPhone e iPad (ma presto anche per Android), il tasto “Buy it” permetterà, tra le altre cose, di effettuare ricerche di prodotti filtrando per fasce di prezzo o altre caratteristiche. Il metodo di pagamento pare molto snello ed intuitivo, tramite carta di credito o Apple card. Qui di seguito, il video di lancio:

Insomma, la concorrenza social ad Amazon pare agguerrita, se è vero che anche le altre piattaforme, e Google stessa, si stanno muovendo in questa direzione. Cambieremo il nostro modo di fare shopping grazie ai social network? E chi ha un’attività o una piccola struttura ricettiva, potrà trarne giovamento? Per il momento, sono domande senza risposta: come al solito, non resta che stare a vedere e tenersi aggiornati.

lunedì 20 luglio 2015

La eBike: cos’è e come funziona

Continuiamo il nostro viaggio nel mondo della bici elettrica, soffermandoci in particolare sulla sua versione Mountain Bike.

La scorsa settimana abbiamo analizzato il mercato delle ebike, ed abbiamo scoperto che si tratta di un settore in forte espansione, che suscita interesse da parte degli utenti di tutta europa, e che quindi può essere una nuova risorsa per attrarre turisti.
Questa settimana partiamo dalle basi e cerchiamo di fare chiarezza: che cosa intendiamo, quando parliamo di bici elettrica? Una bici elettrica è una bici con un motore che assiste la pedalata. Per questo è chiamata anche “bici a pedalata assistita”. Non è paragonabile a un motorino o a un ciclomotore elettrico, perché il motore della bici elettrica si attiva solamente quando si pedala. Si differenzia da una bici normale perché è molto meno faticosa da usare, soprattutto nei tratti in salita. La bici elettrica (chiamata anche ebike) combina insomma i vantaggi delle bici con quelli dei motorini. Si tratta infatti di un mezzo ecologico, con bassi costi di gestione, che permette di spostarsi velocemente ed agilmente senza faticare.
I componenti principali di una ebike sono dunque quattro:
- il motore
- la batteria
- un sistema di rilevazione della pedalata, per far attivare il motore solo quando si pedala
- un computer di bordo
La bici elettrica è nata come bici da città. Negli ultimissimi anni, però, il mercato si è evoluto, ed oggi esiste una vasta gamma di mezzi. Tra questi, senza dubbio da segnalare sono le Mountain Bike elettriche. Le mtb elettriche possono essere un ottimo modo per pedalare più facilmente nella natura, permettendo a molte persone di percorrere sentieri e strade sterrate con un impatto ambientale estremamente minore rispetto a quello di una moto da fuoristrada. A parità di pendenza di una salita, infatti, pedalare su sterrato è molto più faticoso che farlo su asfalto, per cui l’assistenza del motore risulta ancora più decisiva. Anche chi non è un virtuoso delle ruote grasse, quindi, se si limita a usare la mountain bike elettrica su terreni di media difficoltà, dove non è richiesta una guida estremamente tecnica, si può togliere numerose soddisfazioni. I biker più allenati e tecnicamente più abili, d’altro canto, possono usare questi mezzi per raggiungere vette e luoghi prima off-limit, e per divertirsi anche in salita. I puristi della mtb storcono un po’ il naso di fronte a questi mezzi, criticando il fatto che molte più persone possano accedere ai sentieri di montagna una volta riservati a chi è molto allenato. In realtà basta provare una mtb elettrica per capire che il motore aiuta, ma non sostituisce la pedalata, e in salita bisogna comunque faticare. Anche il mercato delle mtb elettriche, infine, si è ormai molto diversificato, e sono disponibili versioni elettriche di modelli 26″, 27,5″ e 29″, così come mtb front (con solo la forcella anteriore ammortizzata) o full (con anche una sospensione posteriore). In grande aumento anche la disponibilità di fat bike elettriche.
Insomma: chi immagina la bici elettrica come una pesante e goffa bicicletta da città con il cestino per la spesa, dovrebbe aggiornare la sua visione del fenomeno. Ce n’è per tutti i gusti, per tutte le capacità, per tutte le tasche. Soprattutto, dal più sportivo al più sedentario, tutti coloro che ne hanno provata una sono scesi col sorriso e la voglia di comprarsela. Come abbiamo visto la scorsa settimana, nel resto d’Europa lo hanno capito da un po’: ecco perché la bici elettrica può costituire una risorsa importante per attrarre turisti nel nostro territorio.

Instagram diventa full HD

Le immagini quadrate passano dal formato 640x640 a 1080x1080 pixel per lato: è il preludio ai tasti “stampa” e “vendi” foto sulla app?

La rivoluzione è già avvenuta, anche se ancora non ce ne accorgiamo. Le fotografie di Instagram ci appaiono infatti ancora nel vecchio formato di 640x640 pixel, ma in realtà sui server del social delle immagini vengono già conservate con quello nuovo, ovvero un quadrato da 1080 pixel per lato. Se ne sono accorti quelli di The Verge, e se si è un po’ smanettoni, il trucchetto per vedere le foto più grandi è piuttosto semplice: basta visualizzare il codice sorgente della pagina dalla versione web del social, fare una ricerca di testo digitando “.jpg”, evidenziare la url con “.jpg” e copiarla sul browser: a quel punto ecco che l’immagine appare nel nuovo formato full HD. Ma cosa significa tutto questo? A cosa prelude?
Un’ipotesi probabile, avanzata da molti, è che Instagram si stia preparando al lancio in grande stile delle funzioni “stampa” e “vendi” foto. Attivabili facoltativamente, sarebbero le feature che renderebbero Instagram un vero e proprio strumento di lavoro per chi frequenta il social delle immagini in stile Polaroid per fare social media marketing per la propria attività: avere un account Instagram, a quel punto, diventerebbe irrinunciabile.
Ovviamente, esiste anche l’ipotesi più semplice che l’implementazione della qualità delle immagini sia volta soltanto a migliorare l’esperienza d’uso degli utenti. Ma considerato che la maggior parte degli iscritti utilizza Instagram da smartphone, con schermi da pochi pollici, se fosse davvero così, ne varrebbe la pena? Non ha più senso pensare ad immagini da stampare? Per ora, non ci sono risposte: come sempre, non resta che rimanere sul pezzo e stare a vedere.

lunedì 13 luglio 2015

La bici elettrica: un mercato in crescita

La domanda è in forte espansione: si tratta di una nuova risorsa su cui puntare per attrarre visitatori

Con questo numero della Newsletter, EGuides inizia un viaggio nel mondo della bici elettrica. Si tratta di un prodotto innovativo, che permette di vivere una vacanza in modo nuovo. Se si aggiunge che il mercato è in forte crescita, appare evidente come la ebike possa diventare una risorsa preziosa su cui puntare per attrarre visitatori.
Per capire la portata dell’innovazione ebike, partiamo da un’analisi del mercato: scopriremo in breve come si tratta di un settore in forte espensione. In Germania, per esempio, nonostante le bici elettriche siano già diffusissime (e quindi i margini di ampliamento del mercato, in teoria, più ridotti), si sono vendute nel 2014 ben 480mila bici elettriche, un aumento del 17% rispetto al 2013. In Francia si partiva da una base più bassa (e quindi era lecito aspettarsi una crescita maggiore in termini percentuali), ma il dato rilevato, +37%, è comunque stupefacente.
Questi dati si pongono all’interno di un contesto generale di grande crescita per il ciclismo. In Francia, per esempio, secondo le cifre pubblicate da UNIVELO e FPS, nel 2014 si sono vendute 2,98 milioni di bici (elettriche e no), un aumento del 7% rispetto al 2013. Le bici elettriche (77’500) sono ancora poche rispetto al totale, e infatti – nonostante l’aumento nel 37% delle vendite – il prezzo medio di una bici in generale è salito solo dell’1,5% (posizionandosi a 307€). In totale quindi il mercato delle due ruote vale 919 milioni di euro in Francia, un aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Il dinamismo del settore bici è dimostrato, oltre che da queste cifre, anche dall’esperienza comune dei cittadini francesi, che notano un aumento delle due ruote nelle città. Causa (e conseguenza, in un circolo virtuoso) di questi sviluppi sono due notizie correlate: il fatto che Nantes (una delle città in cui l’amministrazione è più attenta alle necessità dei ciclisti) ospiterà la conferenza Velo-city, e l’annunciato piano da 150 milioni di euro per promuovere la ciclabilità a Parigi.
In Germania il ciclismo è più sviluppato, ma continua comunque a crescere. Secondo la ZIV, l’associazione degli imprenditori nel settore delle due ruote, nel 2014 si sono vendute 4,1 milioni di bici, un aumento dell’8% rispetto al 2013. La maggiore incidenza del settore delle bici elettriche sul totale (rispetto alla Francia) si riflette nel prezzo medio di una bici venduta in Germania, pari a 528€ (un aumento del 1,5%). Il valore totale del settore bici in Germania è pari a ben 2,16 miliardi di euro, un aumento in questo caso pari al 9,6%. Ci sono ormai in Germania più di 2 milioni di bici elettriche in circolazione.
In Olanda, il numero di bici vendute è aumentato del 4,1% (1,05 milioni di bici in totale). Il prezzo medio per bici è molto più alto (844€), anche perché le ebike sono circa un quinto del totale (223mila, un aumento del 16%). L’aumento registrato in Olanda, nonostante i livelli di uso della bici già molto alti, può essere spiegato dal mancato rinnovo di un incentivo all’acquisto di bici aziendali: poiché si sapeva che sarebbe scaduto a fine dicembre 2014, molti si sono affrettati ad acquistare una bici, inflazionando così il settore.
Queste cifre fanno capire come ormai il ciclismo sia diventato simbolo di uno stile di vita attivo, dinamico e salutare. Fondamentale l’apporto di amministrazioni pubbliche lungimiranti (basti pensare a Londra e Parigi). A noi non resta che sperare che i recenti cambiamenti al vertice comincino finalmente a tradursi in cambiamenti reali nel quotidiano delle nostre città.
L’Ufficio Federale dell’Energia svizzero, dal canto suo, ha recentemente pubblicato un lungo ed approfondito rapporto sull’uso delle bici elettriche in Svizzera. Così come da noi, anche presso il paese elvetico si sta assistendo negli ultimi anni a un vero e proprio boom delle bici elettriche, in seguito ai grandi miglioramenti tecnologici del settore.
Se nel 2007 si sono vendute 10mila bici elettriche in Svizzera, nel 2013 questo numero è quintuplicato: sono state vendute infatti circa 50mila bici elettriche – tra quelle vendute, una bici su sei è elettrica. Si tratta di una cifra molto simile a quella italiana in termini assoluti, ma da rapportare naturalmente a una popolazione molto minore – la Svizzera ha poco più di 8 milioni di abitanti, contro i 60 milioni e passa di italiani. In totale, le bici elettriche circolanti in Svizzera sono circa 233mila.
Insomma, i dati parlano chiaro: il mercato delle ebike è in crescita in tutta Europa. Idem la voglia di una vacanza alternativa, che a questo tipo di mezzo di locomozione è strettamente collegata, da parte dei turisti europei. Nei prossimi numeri della Newsletter vedremo come è fatta una ebike, e quali sono le alternative migliori sul mercato.

lunedì 6 luglio 2015

Newsletter: come aumentare le iscrizioni

La vecchia email resta un valido strumento di promozione, con il problema del numero degli iscritti. Ecco alcune dritte per aumentarlo.

Cara vecchia newsletter, non ci lasceremo mai. Anche nell’era del social media marketing e del web 2.0, l’email da inviare ad un elenco di indirizzi resta uno strumento assolutamente valido, efficace e da non abbandonare. Il problema, se mai, è un altro (ovvero il solito): avere un buon numero di iscritti. Solo superata una certa “massa critica”, infatti, ci si può ragionevolmente aspettare risultati apprezzabili. E se si parte da zero, può essere dura. Ecco quindi alcune dritte per mettere il turbo e far salire in fretta il numero degli iscritti.
Primo: cosa stiamo facendo per incentivare l’iscrizione alla newsletter? Questa è la domanda fondamentale da cui partire. Il primo posto dove attivarsi, ovviamente, è il sito (e\o il blog, a cui la newsletter dovrebbe essere collegata). Il form di iscrizione dovrebbe essere ben visibile, posizionato in alto e con caratteri e colori che lo facciano spiccare rispetto al resto della pagina. Un invito, insomma, a cliccarci su.
Un altro strumento, popolare quanto contestato, è rappresentato dai pop up. Può valere la pena tentare, perché a certe condizioni funzionano. Ovviamente la finestra deve apparire solo alla prima visita da parte dell’utente, meglio se quando sta per lasciare il nostro sito. Fondamentale, poi, che il pop up sia di facile chiusura.
La barra di notifica è uno strumento meno invasivo del pop up, ma che può avere ugualmente efficacia. Si tratta di una barra che compare dal bordo, dalla testata o dal fondo della pagina ad un certo punto della navigazione, e che contiene il form di iscrizione. Il movimento attira l’attenzione dell’utente senza “coprire” nulla, come invece fa il pop up. Il posizionamento in alto è tradizionalmente abbinato alla comparsa della barra nel momento in cui il navigatore sta per lasciarci, quello in basso – altrettanto efficace – a quando l’utente sta per terminare la consultazione della pagina.
Il modo più classico per incentivare l’iscrizione alla newsletter è ovviamente quello di offrire un bonus. Che si tratti di una promozione, di una piccola gratuità o di altro, l’importante è mettersi nei panni dell’utente, chiedersi cosa farebbe piacere ricevere a noi ed essere creativi.
Un altro luogo dove incentivare l’iscrizione alla newsletter è, ovviamente, la Pagina Facebook. Il social in blu permette infatti di inserire il relativo bottone direttamente nella parte bassa dell’immagine di copertina: un c
rimine non farlo.
Sempre attraverso i social, infine, è fondamentale invitare chi è già iscritto a condividere la nostra newsletter, nella speranza, se saremo stati bravi e se avremo scritto qualcosa di anche solo vagamente “virale”, di raggiungere nuovi contatti.