mercoledì 31 ottobre 2012

Investire in promozione: meglio Groupon o Facebook?


Groupon è un noto portale che permette di accedere a migliaia di offerte giornaliere contraddistinte da prezzi fortemente scontati. Garantisce visibilità e porta quasi sempre un’impennata notevole delle richieste.
Hai mai provato ad inserirvi un’offerta in promozione relativa alla tua azienda? Se sì, ti sei mai chiesto cosa succede dietro le quinte, e chi ci guadagna veramente? Ma soprattutto, cosa ottieni a promozione ultimata?
Proviamo a capirci di più con un esempio teorico. Abbiamo utilizzato cifre realistiche per questa offerta tipo: soggiorno di due notti a mezza pensione per due persone. Innanzitutto, Groupon chiede ai suoi inserzionisti uno sconto tra il 50 e il 70 % rispetto al prezzo intero.
Ipotizziamo che questo fosse di 240,00 €, e che l’offerta su Groupon sia di 99,00 €: si tratta di uno sconto del 59%, in linea con la media di Groupon. A questa cifra, però, occorre ancora sottrarre la commissione, che va dal 42 al 50%. Se prendiamo la percentuale più bassa (42%), nel nostro caso la cifra corrispondente è di 41,50 €. A chi ha formulato l’offerta vanno quindi 57,50 € per ogni pacchetto venduto. Quanti pacchetti si venderanno? Come detto, Groupon garantisce solitamente un’elevata richiesta. Ipotizziamo 100 offerte acquistate (anche se di solito sono di più). In questo caso, l’inserzionista guadagna 5.750.00 €, mentre Groupon ne guadagna 4.150,00 €.
Ne vale la pena?
Si tratta chiaramente di una valutazione personale, che tuttavia dovrebbe tener conto di un dettaglio importante: i clienti che usufruiscono degli sconti di Groupon, quasi mai tornano nella struttura visitata, a meno che questa non offra altri sconti imperdibili.
Un altro aspetto negativo, inoltre, che molti inserzionisti riscontrano in seguito alle pubblicazioni di offerte su Groupon, è l’elevatissimo numero di richieste da parte di consumatori interessati. Ciò genera inevitabilmente un esaurimento della disponibilità in breve tempo, con conseguente impossibilità ad accogliere le richieste successive, il che genera frustrazione nel consumatore, frustrazione che si riversa sulla struttura e ne danneggia la reputazione.
Un ultimo aspetto negativo, che molto spesso lamentano i consumatori che hanno acquistato offerte su Groupon, riguarda l’impressione di ricevere un trattamento da “clienti di serie B”. Sistemazione in camere non di primo livello, pasti con meno portate, ecc, se possono sembrare ovvi all’albergatore, che deve fare i conti con i costi, inducono spesso un’impressione molto negativa nel cliente. E’ sufficiente visitare la pagina Facebook ufficiale di Groupon Italia per leggere decine di commenti negativi da parte di clienti delusi ed irritati. Che riversano la loro irritazione anche sulla struttura ricettiva, magari pubblicando una recensione negativa su Tripadvisor. Ipotizziamo ora di pubblicizzare la stessa offerta utilizzando le inserzioni pubblicitarie su Facebook. In questo caso, se ipotizziamo che il risultato siano sempre 100 pacchetti venduti a 99 € l’uno, quale sarà il guadagno? Dal ricavo totale di 9.900,00 €, quanto dovrò sottarre per le spese relative alla promozione? Nel caso di Groupon, come abbiamo visto, questa cifra è di 4.150,00 €.
Nel caso delle inserzioni pubblicitarie su Facebook sarà di più o di meno? Come certamente saprete, allestire una campagna pubblicitaria su Facebook costa molto meno: già un investimento di poche decine di ero consente di ottenere risultati visibili. Con qualche centinaio di euro investiti, i ritorni crescono in proporzione. Ma soprattutto, il risultato che avremo ottenuto sarà di natura completamente diversa: nel caso di Groupon, infatti, avremo ottenuto un guadagno monetario, ma non avremo acquisito nuovi clienti. In compenso, avremo rischiato di danneggiare la nostra reputazione on line, per i motivi sopra accennati. Con Facebook invece, come saprete, i risultati che si ottengono sono molteplici: oltre al ricavo immediato, abbiamo la fidelizzazione dei clienti, che diventano nostri fan e restano in contatto con noi; abbiamo un aumento della visibilità, grazie ai nostri fan che condividono, commentano o cliccano “mi piace” ai nostri contenuti; ed abbiamo infine un miglioramento della nostra reputazione on line, grazie ai commenti positivi lasciati sulla nostra bacheca dai clienti/fan, recensioni che possono fare della nostra pagina Facebook il nostro Tripadvisor personale.
Si tratta quindi di risultati che garantiscono un ritorno nel lungo periodo, ben più importante del risultato economico e delle sole cifre.

Piacere, iChianti: una strategia di marketing turistico territoriale.


Uno dei problemi più rilevanti per le strutture turistiche di piccole dimensioni sono i canali commerciali di vendita. L’attuale scenario presenta intermediari che operano nel web on line (Online Tourist Operator - OLTA come Booking.com. Expedia etc…), oppure colossi come Groupon e Facebook che, come ben illustrato nell'articolo precedente, comportano inevitabilmente  "effetti collaterali" e tempi piuttosto lunghi prima di ottenere i risultati sperati.
Le strutture ricettive collocate in Toscana, hanno una nuova possibilità per rendere visibili i propri pacchetti turistici: aderire a "iChianti", progetto 2.0 presentato a ottobre all'Agri@tour di Arezzo da Eguides, azienda che opera da anni nel settore turismo con soluzioni per comunicazione, web e sviluppo di applicazioni mobile.
"IChianti" è un progetto di marketing territoriale voluto da un gruppo di strutture ricettive per promuovere il Chianti (zona di produzione del vino Chianti classico e zone limitrofe) che offre ai turisti le offerte delle strutture/servizi, la consultazione dei punti di interesse del territorio e del calendario dinamico per gli eventi.
Il progetto comprende l'app per iChianti, già disponibile gratuitamente su AppleStore e in pubblicazione per Android, il portale iChianti.eu, la pagina Facebook e operazioni di web marketing strategico volte a ottenere il contatto diretto con il cliente finale, mediante il traffico generato verso le offerte e il portale mediante azioni di web advertising con Google Adwords e su Facebook.
Come si inseriscono le offerte? Le strutture ricettive affiliate inseriscono direttamente i dati attraverso un login web personale. Una volta scadute, le offerte non saranno più visibili e lasceranno spazio alle nuove.
Come possono le strutture affiliarsi a iChianti? Offriamo un periodo di prova veicolando un'offerta, oppure l'iscrizione diretta che, con una piccola quota mensile, permette di veicolare tutte le vostr efferte.

Info affiliazione: info@eguides.it

Aumentano gli utilizzatori di internet, soprattutto quelli da mobile

Secondo i dati Audiweb relativi al mese di dicembre, il 2011 ha registrato un valore medio di audience online di 26,4 milioni di utenti nel mese e 12,7 milioni nel giorno medio, con un incremento rispetto al 2010 del 10,7% sull’audience online nel mese e del 9,9% nel giorno medio. La disponibilità di accesso da cellulare è salita del 55,4%, con 9,7 milioni di persone che dichiarano di accedere a internet da cellulare, il 20,2% dei casi. Per la prima volta, nel 2011, la Ricerca di base Audiweb – Doxa ha rilevato anche il dato di diffusione dei tablet collegati a Internet, registrando 949 mila individui.

L’accesso a internet da cellulare è disponibile per il 23,2% degli uomini e il 17,2% delle donne, principalmente tra gli 11 e i 34 anni (33,7% nella fascia 11-17 anni e 34% nella fascia 18-34 anni). Gli individui che dichiarano di avere un accesso a internet via mobile rispondono a un profilo più elevato: il 46,9% dei dirigenti, quadri e docenti universitari, il 40% degli imprenditori e liberi professionisti, il 41% degli studenti universitari, il 35,9% degli studenti delle scuole medie e superiori e il 36,2% dei laureati.

Tra le attività più citate da chi dichiara di accedere a internet da cellulare: navigare su internet (il 53,2% dei casi), inviare/ricevere e-mail (il 29,9% dei casi), consultare motori di ricerca (28,3%), accedere ai social network (26,7%), scaricare e utilizzare applicazioni (20,2%). Quote comprese tra il 10% e il 20% per altre attività, come consultare itinerari, mappe, il meteo, consultare siti di notizie, guardare video online.