lunedì 30 giugno 2014

Google: le campagne Pay per Click fanno bene al marchio

Uno studio pubblicato da big G rivela che le PPC non servono solo a ricevere prenotazioni nell’immediato, ma aumentano la popolarità e fanno bene all’immagine
D’accordo: una ricerca condotta da Google dove si consiglia di fare pubblicità su Google non appare come l’apice dell’imparzialità. Però le cose che ci rivelano quelli di Mountain View nel loro articolo sono piuttosto interessanti.
Il concetto di partenza è semplice: chi fa una campagna Pay per Click su Google vuole ottenere vendite o prenotazioni nell’immediato. Vero. Ma spesso si sottovaluta che la campagna porta un effetto secondario, meno percepibile ma tutt’altro che da disprezzare: aumenta la brand awarness. Dove per brand awarness (letteralmente “conoscenza di marca) si intende la capacità, da parte della domanda, di identificare un particolare brand come la possibile risposta. In parole povere, la popolarità del marchio.
Per giungere a queste conclusioni, quelli di Google hanno condotto un esperimento su 800 utenti tipo in 12 ambiti differenti, tra cui ovviamente quello travel, per determinate parole di ricerca. E il risultato è che la brand awarness per le aziende che avevano fatto campagne PPC era stata dell’80% superiore rispetto a quella delle aziende che non le avevano fatte.
In conclusione: fare campagne pubblicitarie tramite Adwords fa evidentemente bene alla popolarità di una struttura nel lungo periodo, anche se non porta particolari risultati nell’immediato. Ne consegue che può essere utile investirvi periodicamente. Facendo bene attenzione, però, all’analisi della domanda e alla definizione del target di riferimento.

Domande e Risposte, il nuovo tool di Tripadvisor per promuovere il dialogo

Il celebre portale di recensioni lancia Questions&Answers, una feature che permetterà ai clienti di fare domande dirette ai gestori delle strutture
Che piatti avete in menu in questo periodo? Posso acquistare le vostre marmellate? C’è una farmacia nei paraggi? Quali sono gli orari dei bus?
Queste, e infinite altre domande che spesso vengono rivolte dagli ospiti di una struttura, possono ora essere inoltrate direttamente tramite Tripadvisor ed essere visibili a tutti. Il nuovo modulo si chiama Questions&Answers e si trova a pié di pagina. A quale scopo? Si chiederà qualcuno. Semplice: un dialogo diretto tra cliente e gestore alla luce del sole ha un valore inestimabile, sia per il primo (che ottiene informazioni) che per il secondo (che ha l’occasione di fare bella figura, a patto che rispetti alcune regole). Quelli di Tripadvisor, nella pagina di presentazione del servizio , non si limitano a descriverne il funzionamento, ma danno anche alcuni suggerimenti su come comportarsi nelle risposte: solito stile informale tipico dei social, niente link (nemmeno al sito della struttura) né altri recapiti, risposte il più possibile brevi, cercando di enfatizzare gli aspetti positivi rispetto a quelli negativi.
Insomma, Questions&Answers ha buone chance per diventare uno strumento popolare. E chi gestisce una struttura potrà ovviamente sfruttare questa opportunità a proprio favore. A patto, ovviamente, di dedicarvici con attenzione e costanza.

martedì 24 giugno 2014

Facebook, la Pagina Fan cambia ancora

La nuova versione propone aggiornamenti grafici e soprattutto mette in evidenza commenti e recensioniLo avevano anticipato a marzo e l’aggiornamento è arrivato puntuale: Facebook dà una rinfescata alle proprie Pagine Fan.
Il cambiamento principale riguarda l’organizzazione della sezione notizie ed è un ritorno alle origini: sparisce la doppia colonna e ricompare il flusso unico dei post, uno dopo l’altro: in questo modo la bacheca è più pulita, lineare ed assomiglia sempre più ad un blog.
Qualche ritocco anche per l’immagine di copertina: ora i pulsanti “mi piace” e quello per i messaggi si sovrappongono alla stessa nella sua parte inferiore: se era presente un dettaglio importante proprio lì, ora non è più visibile e sarà bene ripensare il tutto.
Ma il cambiamento più sostanziale, nonché quello che dovrebbe interessare di più chi gestisce una Pagina Fan di una struttura, riguarda la barra laterale sulla sinistra. Anch’essa è sempre più simile, infatti, a quanto si trova nella maggior parte dei blog, con una serie di widget a disposizione dell’utente. E tra questi widget ne compaiono due particolarmente interessanti: quello con i commenti degli utenti, e quello con le loro recensioni. Ne deriva che sia i primi che le seconde risultano molto più in vista di prima: sarà necessario replicare con ancora maggior prontezza ed attenzione, per dimostrare di essere sempre presenti e di avere a cuore i propri clienti.
Almeno, a differenza dei portali di recensioni, qui siamo a “casa nostra”: avremo buon gioco a creare un clima disteso e positivo che porti benefici al nostro brand.

Pinterest lancia i promoted pins

Permetteranno di raggiungere un pubblico più ampio, saranno completamente fai-da te, funzioneranno con un costo-per-click e al momento sono in versione beta
Pinterest lancia i promoted pins. In pratica, sarà possible raggiungere una platea più vasta mettendo in evidenza le proprie caratteristiche migliori. La notizia è apparsa sul blog ufficiale : “Adesso, abbiamo aggiunto uno strumento per la realizzazione di Promoted Pins fai-da-te in modo che aziende di ogni tipo e grandezza possano promuovere i propri Pin per raggiungere più persone e ottenere più visite sul loro sito. Questi Promoted Pins saranno disponibili sulla base di un sistema cost-per-click dal sito ads.pinterest.com.”
Se si accede alla piattaforma ci si accorge che la medesima è ancora in versione beta (c’è una lista d’attesa per accedere ai test), ma si intuisce che il meccanismo è interessante: si sceglie un pin tra quelli più belli o interessanti pubblicati sulla pagina business della propria struttura (una vista spettacolare, un’immagine della propria camera più bella), e la si promuove. Come accade su Facebook si può profilare il target di riferimento della propria campagna, ed il meccanismo è quello del pay per click.
Non manca una analytics per monitorare l’andamento della campagna.
Pinterest è uno dei social che sono cresciuti di più negli ultimi anni, conta milioni di utenti (in maggioraza donne) attivi quotidianamente e vanta il più alto rapporto tra visitatori e transazioni on line: che ne dici, vale la pena fare un pensierino ai promoted pins?

lunedì 16 giugno 2014

Facebook: in arrivo le pubblicità personalizzate in base alle ricerche Google

La nuova funzionalità si basa sui cookie e permette di effettuare inserzioni pubblicitarie mirate anche sul comportamento on line degli utenti al di fuori del social network
Se la pubblicità è l’anima del commercio, la profilazione è l’anima della pubblicità on line. Proprio la possibilità di personalizzare gli annunci pubblicitari in base agli interessi e ai gusti di ogni utente, è infatti la chiave del successo delle ads di Facebook.
Per questo motivo, Zuckerberg e i suoi hanno deciso di andare oltre. Perché limitarsi a profilare il comportamento degli utenti su Facebook, quando si ha a disposizione il web intero? Grazie alla tecnologia dei cookie, Facebook ads sarà a breve in grado di profilare gli annunci pubblicitari in base al comportamento on line a 360° degli utenti, ovvero attingendo dati dalla loro cronologia. Hai appena cercato “resort in Grecia” su Google? Su Facebook potrebbe comparirti un’offerta sui voli last minute per Mikonos. Il sistema, inoltre, non funziona solo con Google, bensì con tutti i motori di ricerca: la stessa inserzione potrebbe quindi apparire su Facebook se si è appena digitata la ricerca “set di valige” su Yahoo.
Come riporta Mashable, la tecnologia è al momento in beta, ma il lancio definitivo sarebbe imminente.
Il sistema invia informazioni anonime, quindi la privacy degli utenti è salva (anche se a dirla tutta questo grande trasferimento di dati dagli utenti alle aziende resta un po’ inquietante). Ma quello che qui ci interessa capire è cosa cambia per chi intende effettuare una campagna pubblicitaria per la propria struttura: sarà ovviamente necessario attenderne il lancio definitivo per avere le idee chiare, ma di sicuro l’obiettivo primario è una profilazione sempre più accurata e precisa, volta a rendere le Facebook ads ancora più efficaci.

Google: arriva Nearby per esplorare i dintorni

L’app consentirà di scoprire amici e attività nelle vicinanze
Ne abbiamo dato notizia tempo fa per quanto riguarda Facebook, ora anche Google sta arrivando: con l’imminente app Nearby, con la quale i dispositivi Android potranno rilevare amici, attività commerciali ed altri dispositivi collegati presenti nelle vicinanze. Non solo: tenendo traccia delle attività degli amici presso negozi e strutture vicine, l’app sarà in grado di personalizzare gli annunci pubblicitari in base alle attività interessanti presenti in loco. Un ulteriore affinamento del cosiddetto “marketing di prossimità”.
Per rendere ancora più appetibile l’applicazione, quelli di Google l’anno dotata di una serie di funzionalità che vanno in direzione del cosiddetto “Internet delle cose”, e quindi permetteranno di gestire elettrodomestici, cancelli automatici e sistemi di illuminazione opportunamente connessi.
Così recita la nota ufficiale di Google: “Nearby permette di connettersi, condividere e interagire con persone, luoghi e cose vicino al possessore del device. Quando la funzione risulta attiva per il proprio account, Google può agire per la persona: può quindi accendere il microfono, attivare il wi-fi o il bluetooth e funzionalità simili su tutti i dispositivi attuali e futuri”.
La parte che ci interessa di più, va da sé, è quella relativa al marketing di prossimità. Riguardo al quale le potenzialità paiono, al momento, in larga parte inesplorate: quale valore può avere un check in effettuato nella nostra struttura da un cliente che lo fa sapere a tutti i suoi amici presenti nelle vicinanze? Occorrerà ridefinire il concetto di riprova sociale in chiave “local”?
Per capirlo, non resta che attendere il lancio di Nearby e testarne le funzionalità.

lunedì 9 giugno 2014

Instagram: nuovi filtri per foto ancora più belle

Il social delle immagini in stile vecchie Polaroid introduce nuove funzionalità per scatti sempre più ad effetto

Il successo di Instagram, si sa, passa attraverso i filtri. Dal popolare “seppia” a tutti gli altri, si tratta di una serie di effetti che conferiscono alle fotografie un’aura vintage che, evidentemente, tanto piace agli utenti.
Ecco allora che gli sviluppatori se ne escono con nuove funzionalità, per rendere la app di Instagram ancora più accattivante da usare. Anche per chi fa social media marketing per la propria struttura ricettiva.
E’ infatti ora possibile regolare contrasto, luminosità e temperatura colore (molto utile per le immagini in notturna, con il flash o sotto la luce elettrica). Si possono introdurre vignettature, e inoltre è comparso l’effetto di “miniaturizzazione” (Tilt-shift): si tratta di quel trattamento che rende le immagini prese dall’alto, o panoramiche, simili a scatti a città in miniatura o a plastici, mediante una sfocatura radiale o per linee rette.
Insomma: ancora più effetti, ancora più immagini d’impatto, ancora più coinvolgimento per gli utenti. Vale davvero la pena aggiungere Instagram alla “cassetta degli attrezzi” per il nostro social media marketing.



Strutture ricettive e Twitter: bisogna essere veloci

Uno studio dell’agenzia statunitense Conversocial analizza i tempi di risposta degli hotel alle richieste giunte dai clienti via tweet. Con qualche sorpresa

Twitter è, per molti aspetti, il social più dinamico del web. Le interazioni si susseguono a ritmo quasi frenetico, al pari della possibilità di fare nuove conoscenze e conquistare follower. Chi lo usa lo sa, e si aspetta lo stesso ritmo dagli altri utenti.
Se quindi abbiamo deciso di utilizzare il social dei cinguettii per il nostro social media marketing, sarà meglio che ci adeguiamo, altrimenti saranno dolori. Lo rivela una ricerca condotta dall’agenzia statunitense Conversiocial, che analizza il comportamento di 20 catene alberghiere. I risultati non sono dei più brillanti: per rispondere al tweet di un cliente, le strutture impiegano in media 7 ore e 21 minuti, decisamente troppo. Non solo: appena il 16,59 % dei tweet dei clienti ha ricevuto una qualche risposta.
I risultati sono resi ancora più sorprendenti dal fatto che si tratta di grandi strutture: se incontrano queste difficoltà hotel appartenenti alla catena Hilton o Marriott, come se la possono cavare le piccole strutture, magari agriturismi o B&B, in cui spesso la stessa persona deve occuparsi di più mansioni?
I punti cruciali paiono essere due.
Innanzitutto: bisogna sempre tenere bene a mente che Twitter, Facebook e tutti gli altri sono social network, e che i social network sono, per definizione, luoghi dove le persone tengono conversazioni. Interagire, rispondere, ascoltare: tutto ciò risulta una componente essenziale della propria presenza on line. Una struttura ricettiva che al contrario concepisce il proprio social media marketing come pura promozione, utilizzando il social come una bacheca dove affiggere una serie di last minute e sconti, non andrà molto lontano. E questo, ovviamente, vale per le grandi catene internazionali così come per il piccolo agriturismo di provincia.
C’è poi una ragione meramente tecnica, molto spesso, per le mancate risposte su Twitter: chi riceve un tweet semplicemente non se ne accorge. Il sistema di notifiche dell’uccellino blu, sia da pc che da mobile, non è così intuitivo come quello, ad esempio, di Facebook; se non si sta attenti, può capitare che un tweet “sfugga”. Il rimedio, per fortuna, è altrettanto semplice: nelle impostazioni del proprio account, conviene selezionare l’opzione che permette di ricevere una e-mail ogni qual volta avviene un’interazione con un altro utente, che si tratti di menzioni, retweet o semplici aggiunte ai preferiti. In questo modo avremo costantemente sotto controllo le conversazioni che ci vedono coinvolti, le citazioni e le risposte ai nostri tweet.
Insomma, come sempre, la presenza su un social a fini di media marketing non può essere affidata al caso, bensì deve essere programmata e soprattutto fondata su un’attenta preparazione. Restare aggiornati è, come sempre, fondamentale.

martedì 3 giugno 2014

Twitter, un paio di idee per avere successo

Due semplici suggerimenti per ottenere risposte e retweet sul social dei cinguettii

Twitter? C’ho provato, ma dopo un po’ ho lasciato perdere”. Capita spesso di ascoltare affermazioni simili, e del resto si tratta di un atteggiamento comprensibile: il social dei cinguettii può risultare, più di altri, ostico ai profani: menzioni, retweet, “stelline” (cioè aggiunte ai preferiti) e, soprattutto, il limite dei 140 caratteri e il fatto che sia difficile ottenere visibilità (cioè incrementare il numero dei follower), sono fattori che concorrono nel rendere il social dell’uccellino blu un luogo da cui molti preferiscono tenersi lontani.
Ed è un vero peccato, perché in realtà, una volta presaci confidenza, Twitter si rivela un social molto più dinamico di altri, dove le occasioni di interagire, fare nuove conoscenze, leggere cose interessanti e dire la propria si presentano con una facilità ed una continuità sorprendenti (a patto di possedere due requisiti: interessi di qualche tipo, e cose da dire sugli stessi).
Ecco allora qui di seguito due semplici idee per guadagnare follower interessati a ciò che abbiamo da dire.
Innanzitutto: il limite dei 140 caratteri non impedisce di inserire nei tweet dei link che rimandano a risorse esterne, come il sito aziendale, la pagina Facebook o un blog. Ora, nell’era del web 2.0 e del social media marketing, qualsiasi cosa abbiamo da dire, il modo in cui lanciamo un contenuto è importante quanto il contenuto stesso. Quante volte ci è capitato di cliccare su un articolo, o di soffermarci a leggere un contenuto su un giornale, perché il titolo ci ha incuriosito? Bene: quando dobbiamo decidere come lanciare un contenuto, diventiamo tutti titolisti. Il che vale soprattutto per Twitter: riuscire a infilare in 140 caratteri il link che vogliamo condividere, più una frase di lancio che funzioni e magari un paio di hashtag e una foto, può non essere semplice, ma riuscire a farlo in maniera convincente è indispensabile se desideriamo che qualcuno ci clicchi su. Ancora meglio: se vogliamo che qualcuno lo retwitti. La domanda da porsi è: se fossi un lettore e mi trovassi di fronte questo contenuto, lo troverei così interessante e ben confezionato da condividerlo con i miei follower?
Infine: twitter è un social network. E sui social network, per definizione, si discute. Ora, si dà il caso che il social dei cinguettii sia il luogo ideale dove seguire le tendenze del momento, gli eventi in atto, le ultime notizie e le novità su qualsiasi argomento. Un buon modo per guadagnare followers e ottenere visibilità diventa allora quello di essere sempre sul pezzo: mostrarsi aggiornati, essere presenti all’inaugurazione di un evento e twittare qualche foto con l’hashtag giusto, che magari in quel preciso momento è in vetta ai trend topics (le classifiche degli hashtag più utilizzati).
Ancora meglio: anticipare le tendenze. Se la settimana prossima si terrà, per esempio, una fiera enogastronomica nella nostra zona, sarà buona pratica iniziare a twittare con qualche giorno di anticipo specificando che saremo presenti con il nostro stand, e che daremo tutte le informazioni sull’evento. A questo punto, chi è interessato inizierà a seguirci per ricevere i nostri aggiornamenti.
Insomma, superato l’imbarazzo iniziale, anche Twitter può regalare qualche soddisfazione. Insieme a nuova visibilità per la nostra attività e la nostra struttura.

Il Selfie è la moda del momento: si può sfruttare per fare marketing?

Un’idea innovativa per invitare i clienti a venirci a trovare e condividere le loro foto

L’idea è di lastminute.com: il portale di prenotazioni ha selezionato 5 hotel situati in location da sogno per invitare i propri utenti ad un gioco nuovo: stanchi di farvi selfie da bagni anonimi, di fronte a semplici specchi o pareti imbiancate? Noi vi diamo l’opportunità di farvi un autoscatto di fronte ad una finestra affacciata su uno scenario mozzafiato, che vi farà da degna cornice.
L’idea è simpatica, e può dare lo spunto a qualcosa di più: invitare i propri utenti-clienti ad un contest, ovvero a condividere i propri scatti, magari sulla pagina Facebook della struttura, in un concorso nel quale le immagini più simpatiche, originali o, perché no, quelle che valorizzano maggiormente il territorio, vengono premiate con omaggi o buoni sconto.
Il vantaggio per la struttura è doppio: innanzitutto viene dato risalto alla vista che si gode dalle nostre finestre; in secondo luogo, si ottengono fotografie che contengono volti sorridenti, ed è noto come in qualsiasi campagna di comunicazione, un sorriso attira l’attenzione come poche altre cose.
E i clienti, dal canto loro, avranno finalmente un bel selfie con cui aggiornare la propria immagine profilo sui social.