martedì 27 ottobre 2015

Google: pianificare un viaggio è sempre più complicato

Il motore di ricerca ha presentato uno studio nel quale fa il punto sul processo di pianificazione di un viaggio da parte dell’utente. Come intercettarlo? In una parola: personalizzazione


Come pianifica, oggi, il proprio viaggio l’internauta medio? E’ la domanda a cui risponde lo studio presentato Al World Low Cost Airline Congress di Londra da Scott Friesen, Industry Manager Travel Sector di Google in Gran Bretagna. Una ricerca volta dunque ad analizzare usi e costumi degli utenti anglosassoni, ma che si può ragionevolmente estendere agli altri Paesi, compreso il nostro.
Cosa dice la ricerca? Partiamo dalla fine: proporre una buona esperienza di navigazione sul proprio sito o sui propri social e fare buoni prezzi non basta più. Il cliente, oggi, chiede altro. E chiede altro per non perdersi nella marea di informazioni che gli giungono da ogni parte mentre si informa. Dice Friesen: “Il viaggio stesso è incredibilmente complicato. Il modo in cui la gente prenota il proprio viaggio lo è ancora di più. Il nostro recente studio dimostra che, in media, nel Regno Unito la gente compie 32 visite a diversi siti prima di prenotare il proprio viaggio, che è un numero incredibile e incredibilmente articolato.”
Nel diagramma, si nota in particolare che le persone consultano i portali di recensioni più volte nell’arco del processo decisionale, e che i social media entrano in gioco solo nella sua parte finale, a mo’ di conferma delle informazioni raccolte in precedenza. E’ sempre più difficile, inoltre, che il primo contatto tra viaggiatore ed hotel non avvenga su un qualche aggregatore di informazioni (portale, metamotore).
Cosa può fare, dunque, chi gestisce una struttura, per spiccare in questo mare? La parola chiave è una sola: personalizzazione. E’ fondamentale personalizzare sia i contenuti che il processo di prenotazione. Per farlo, bisogna partire da un’analisi precisa del proprio cliente tipo, dei suoi bisogni e dei suoi gusti.
Inoltre, dice Friesen, occorre non dimenticare la fase “evocativa”. Affidata a contenuti visivi e multimediali, serve ad ispirare il viaggiatore che magari non ha ancora una meta precisa in mente, a fargli sognare il viaggio prima ancora di prenotare. Molto utili sono le guide del territorio a disposizione on line, o un blog.
Infine, non bisogna dimenticare la grande rivoluzione digitale degli ultimi anni: l’esplosione del mobile, con tutto ciò che ha comportato. Comprese quindi le ricerche geolocalizzate e la possibilità di intercettare clienti last minute mentre transitano nei paraggi.
In un mondo on line sempre più complesso e variegato, insomma, le possibilità paiono moltiplicarsi, anche per chi gestisce il sito di una piccola struttura.

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