lunedì 3 febbraio 2014

L’arte di lanciare le notizie

Nel social media marketing avere cose da dire è importante, ma stimolare il cliente a leggerle lo è altrettanto.

E’ una regola universale: la qualità paga. Nei servizi offerti da una struttura, come nei contenuti pubblicati sui social per promuovere la propria attività. Ed è anche uno dei mantra degli ultimi aggiornamenti di Google: ad essere premiati, sono i contenuti di qualità. Originali, innovativi, utili. Quelli, insomma, che spingono il lettore – cliente della struttura, o potenziale tale – a cliccarci su per saperne di più, e magari a inviare una e mail per richiedere informazioni o per prenotare.
Giusto, giustissimo. Ma pubblicare contenuti di qualità, da solo, non basta. Oggi, infatti, viviamo costantemente connessi ed immersi in un flusso continuo di informazioni, promozioni, pubblicità, stimoli di ogni genere. La bacheca di Facebook e la TL di Twitter finiscono con lo scorrere sempre più velocemente, senza che qualcosa catturi davvero la nostra attenzione.
Per questo, diventa sempre più importante il modo un cui si lancia una notizia, un contenuto. La maniera in cui lo si presenta al pubblico, può davvero fare la differenza, oggi.
Facciamo un esempio. Nel nostro locale è appena arrivato un nuovo cuoco. Sta rinnovando lo stile della cucina, con soluzioni originali e piatti di qualità. Si tratta di un’informazione importante, da condividere con chi ci segue. Decidiamo quindi, con una buona idea, di realizzare una breve intervista con lui, da pubblicare sul sito e linkare poi sui social network, per attirare visite.
A questo punto, ciò che può fare la differenza è il modo in cui lanciamo la notizia. Un conto è, per esempio, accompagnare il link con un banale e piatto “Vi presentiamo il nostro nuovo cuoco”. Ben altro esclamare entusiasti “Passione, competenza e originalità: rivoluzione in arrivo a – segue nome del locale”.
La differenza d’appeal tra il primo lancio e il secondo appare abbastanza evidente, al pari della diversa capacità di attirare click e visite al sito della struttura.
Questa tecnica, se possibile, assume una rilevanza ancora maggiore su Twitter, dove ci si gioca tutto in poche parole: tolto il link alla news sul sito (che si può abbreviare utilizzando servizi come bitly.com), restano non più di 120 caratteri. Fondamentale scegliere i termini giusti.
Del resto, si tratta di una tecnica utilizzata da sempre dai titolisti dei giornali per attirare le vendite (una volta c’erano pure gli strilloni ai lati della strada). Bene: oggi, chi fa social media marketing per promuovere la propria struttura, in fondo, diventa proprio il giornalista della propria attività. Ed i titoli, già importanti sui giornali, lo sono ancora di più sui social network.

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