lunedì 24 novembre 2014

Social Network e contenuti: dove pubblicare cosa

Ogni Social ha un pubblico differente ed un tipo di utilizzo diverso: diversificare i tipi di contenuti da pubblicare sulle varie piattaforme può essere una buona strategia

Social che vai, usanze che trovi. Si sa: ogni piattaforma ha utenti differenti dalle altre, che a loro volta la utilizzano in modo diverso. Per questo, può capitare che un post efficace su Facebook non funzioni affatto su Twitter, e viceversa. Insomma: differenziare i tipi di contenuti da pubblicare sui vari Social Network può essere una buona strategia da adottare all’interno del nostro piano di Social Media Marketing.
Per questo, quelli di Social Network Point hanno pubblicato l’infografica che riportiamo in fondo all’articolo, in cui compaiono alcuni suggerimenti su “dove” pubblicare “cosa”. Su Facebook, per esempio, vanno bene le foto “dietro le quinte”, le citazioni, i “fill in the blank”. Condividere articoli di blog o newsletter funziona sia su Facebook che su Twitter, che però è il Social dove è bene essere sempre sul pezzo: via libera dunque a notizie, articoli interessanti, aggiornamenti su eventi in corso e, perché no, i video di sei secondi tramite la celebre applicazione Vine. E per quanto riguarda Pinterest? Immagini, ovvio, ma non solo: anche qui possiamo infatti pubblicare video, le infografiche che vanno tanto di moda o altri tipi di contenuti visuali.
L’elenco completo nella tabella sottostante.


Visual Storytelling: ecco gli strumenti per farlo bene

Un elenco di tools per raccontare al meglio le nostre storie attraverso le immagini

Lo storytelling, si sa, può essere la chiave del successo, nel web 2.0. Ancora di più il visual storytelling, ovvero il raccontare storie tramite immagini, che sui Social Network sono spesso il modo di comunicare più immediato ed efficace.
Per questo, qui di seguito riportiamo alcuni tool per fare visual storytelling al meglio.
Innanzitutto, Exposure: immediato da utilizzare, possiede un notevole impatto visivo che consente di creare storie dotate di grande forza comunicativa. Unico problema: con l’account base, che è gratis, se ne possono sviluppare solo tre. Per continuare, è necessario passare all’abbonamento premium, che costa nove dollari.
Molto interessante anche Shorthand, che fa della multimedialità il proprio punto di forza: permette infatti di integrare immagini, testo e video in un insieme di grande impatto ed eleganza. Il tutto è totalmente responsive e si adatta dunque al meglio alla consultazione da diversi tipi di dispositivo.
Odyssey, invece, permette di collegare le storie ad una mappa interattiva, in modo da geolocalizzare le immagini in un suggestivo viaggio di scoperta.
Thinglink è lo strumento ideale per chi desidera arricchire le proprie immagini di altri contenuti, quali testo, link, video o altre immagini. Anche in questo caso, lo strumento è immediato da utilizzare, nonché divertente per l’utente finale.
Questi tool sono accomunati da una caratteristica: l’unico limite è la fantasia di chi li usa. Un buon modo per fare visual storytelling, e per creare racconti appassionanti sulla nostra struttura e la nostra attività.

lunedì 17 novembre 2014

Google e SEO: 5 consigli per produrre contenuti di qualità

Con l’ultimo algoritmo, il motore di ricerca ha affinato con cui giudica un contenuto di qualità. Conoscerli significa poterli sfruttare a proprio vantaggio

C’è una sola strada per ottenere visibilità sui motori di ricerca: produrre contenuti di qualità. E’ un mantra, quello dei buoni contenuti, e chi gestisce la visibilità on line di una struttura lo conosce bene.
Ma proviamo ad andare oltre: come fa, di preciso, Google ad individuare un contenuto di qualità? Se lo sono chiesti quelli di Econsultancy, e i risultati della loro ricerca sono interessanti: i più recenti algoritmi sviluppati a Mountain View hanno affinato le proprie armi, e ricorrono a criteri sempre più sofisticati per decidere se un contenuto è davvero di qualità, e quindi va premiato in termini di visibilità.
Dallo studio emergono 5 criteri fondamentali seguiti dal motore di ricerca: vien da sé che è quantomeno opportuno metterli in pratica, se si intende migliorare le performance del sito della propria struttura:

1- Contenuti olistici. Dove per olistico si intende “riferito ad un sistema complesso”. Tradotto: se le parole chiave che avete individuato per la vostra attività sono due o tre, non limitatevi a quelle. Cercate di usare anche i termini che direttamente o indirettamente hanno a che fare col vostro ambito d’azione. Occorre ragionare per gruppi di contenuti, insomma. Così facendo, si scopre in fretta che galassie di parole chiave attinenti ad argomenti differenti hanno quasi sempre termini in comune, il che permette di agganciare utenti che hanno effettuato ricerche per aree d’interesse anche molto differenti tra loro.
2- Lunghezza del testo. Sembra che a Google un testo piaccia né troppo lungo, né troppo corto. Secondo le ricerche più recenti, infatti, la lunghezza che ne ottimizza le performance in termini di SEO si aggira attorno alle 975 parole – 8313 caratteri: circa due cartelle di Word.
3- Leggibilità del testo. A Mountain View ritengono che un testo di facile comprensione vada premiato rispetto ad uno più ostico. Per farlo, hanno fatto ricorso alla scala di leggibilità Flesch. Per ottenere buone performance con i propri contenuti, occorre applicare la formula qui sotto, e cercare di ottenere un risultato che si assesti tra il 73 e il 74. Non è semplicissimo, ma sembra funzionare.
4- Meno pubblicità. I siti dove compaiono meno inserzioni pubblicitarie rispetto alla media, vengono premiati.
5- Più immagini. Le immagini, si sa, hanno un ruolo chiave nella comunicazione on line. I siti che ottengono le performance migliori ne hanno tra le 6 e le 8 per pagina.

Insomma, non resta che mettere in pratica i 5 punti riguardo al sito della propria struttura, e osservare i risultati.

Pinterest ora piace anche agli uomini

Non solo più quote rosa: il social dei desideri punta ad ampliare il proprio pubblico

Gli utenti maschi sono raddoppiati rispetto ad un anno fa, ed oggi costituiscono un terzo del totale. Lo dicono quelli di Pinterest riguardo al proprio social delle immagini e dei desideri, da sempre territorio incontrastato del gentil sesso. E aggiungono che il social ha ormai raggiunto i 30 miliardi di pin, con una crescita del 25% a trimestre. Ben il 75% del traffico proviene da mobile, e c’è stato un incremento del 25% delle ricerche, coadiuvato dall’introduzione del nuovo strumento appositamente studiato.
Quelli di Pinterest concludono sottolineando che, negli Stati Uniti, gli uomini iscritti al loro social network sono più dei lettori di storiche riviste maschili come GQ e Sport llustrated, mentre in alcuni mercati emergenti, come India, Corea del Sud e Giappone, la percentuale degli utenti maschi sul totale si assesta sul 50%.
Insomma, Pinterest continua a piacere e a crescere. Se aggiungiamo il fatto che è di gran lunga il social con le performance migliori per quanto riguarda le conversioni in acquisti on line da parte dei propri utenti, diventa evidente che è sempre più importante esserci.

lunedì 10 novembre 2014

Convenzionale lancia Unconventional Happening – Fiera del tuo stile

L’evento si terrà il 22 novembre ad Alessandria e vedrà l’intervento di Maurizio Vellano di Eguides ad una delle tavole rotonde

Una giornata di incontri, scambi, esperienze, comunicazione, business e divertimento con lo scopo di diffondere il valore del “fare le cose insieme”, mettere in comune esperienze, competenze e contatti per concretizzare le passioni, far nascere nuovi progetti e nuove opportunità. E’ quanto hanno organizzato quelli (anzi, quelle!) di Officina non Convenzionale per il prossimo 22 novembre ad Alessandria, presso l’Officina di Largo Catania, 17.
Maurizio Vellano di Eguides prenderà parte all’evento partecipando alla tavola rotonda "Blogger e social media. Strategie per una nuova promozione del territorio. Esperienze a confronto”, che si terrà dalle 11.00 alle 12.30. Sarà un’occasione per parlare anche di Pro-Muoviti, di come è nato e di come viene pensato e sviluppato ogni settimana.
Unconventional Happening non è una fiera convenzionale (come dice il nome stesso), non ci sono espositori tradizionali, perché l’idea delle organizzatrici è quella di permettere alle UIP – Unconventional Important People – in qualità di “docenti” (l’evento non è chiuso agli uomini, ma è naturale che la maggior parte delle persone che vi partecipano siano donne) di esporsi e proporsi al pubblico attraverso workshop, laboratori e lezioni in cui ognuno ha la possibilità di mostrare le proprie competenze, trasferendole agli altri in un ambiente di collaborazione e scambio, in cui la competizione o, peggio ancora, la paura della competizione non trovano posto, perché fare le cose insieme… è meglio.
A chi si rivolge l’evento? Alle stesse donne creative, imprenditrici di se stesse, multitasking ed equilibriste che creano l’evento attivamente, ma anche a chi è appassionata delle tematiche trattate o semplicemente curiosa e desiderosa di fare un’esperienza diversa, di mettersi in gioco, di conoscere nuove persone e aprire nuove strade.
Perché Alessandria? Il primo evento si è svolto a Roma. Centro Italia e metropoli. Per la seconda edizione le organizzatrici volevano spostarsi “su al nord”. La scelta è caduta sulla Provincia perché città come Roma e Milano già godono di una programmazione fitta di eventi: l’idea era quella di coinvolgere una città più piccola, facilmente raggiungibile, e spesso negletta. È una delle tante sfide che accompagnano questo progetto. Andare dove pochi osano, perché spesso si pensa che nella Provincia non ci sia “un bacino di utenza”. Invece, Officina non Convenzionale si è resa conto che la Provincia italiana, da est a ovest, da nord a sud, è ricca di spunti, di innovazione e di movimento. Quel movimento di idee, persone, progetti e professioni che l’Associazione ricerca e vuole sostenere.
Il programma della giornata è suddiviso in 3 aree tematiche: Craft&Wedding&Event, Business&Women, Blogging&Branding. Unconventional Happening è, infatti, un evento di capacity building, che rispecchia l’essere multitasking delle donne e offre loro approfondimenti su temi diversi e diversificati – Do It Yourself e organizzazione eventi, sia in termini pratici che dal punto di vista creativo e stilistico (dal matrimonio alla cena di Natale), temi pratici legati al mondo del lavoro e temi più frivoli, comunicazione 2.0 per la promozione di se stesse e della propria impresa…
Sembrano chiacchiere, ma non lo sono. Qualche esempio?
Lo “sportello” dell’avvocato Simona Fontana “Mamma che lavoro”, un vero kit di informazioni su come conciliare maternità, lavoro e autonomia, per conoscere, comprendere e far rispettare i diritti e doveri delle mamme lavoratrici
Le consulenze personalizzate della interior designer Elena Mazzucco su come riconfigurare la propria casa in caso di maternità o per fare posto a un vero e proprio ufficio in casa
I consigli di Simona Spinola, responsabile web del portale Zankyou Italia, per ottimizzare il posizionamento del proprio sito/blog nel motori di ricerca, facendo leva sia sugli algoritmi di Google che sulle Digital PR (People – e non Public – Relation).
Qualche dettaglio in più sulle singole aree tematiche.
Craft&Wedding&Event
La wedding designer Raffaella Ferrari proporrà un workshop in cui le partecipanti realizzeranno un allestimento di matrimonio a tema “Country in Monferrato”
Il collettivo The Friday Project, che edita una rivista multidisciplinare sul portale di e-publishing Issuu, mostrerà alle partecipanti come organizzare e gestire (dalla scelta del mood all’allestimento, fino agli scatti) uno “Styled shooting editoriale”, con un approfondimento sulla personalizzazione grafica di una tavola (da quella per un matrimonio a quella per una cena speciale) e uno sulla stagionalità dei fiori, come sceglierli, come abbinarli, come comporli
Made For Change, il marchio di due giovani stiliste con la passione per l’upcycling (il riuso creativo di oggetti dismessi), insegnerà, nel workshop “Upcycling Bride” come realizzare accessori moda (da indossare sempre, ma anche nel giorno del “sì”) utilizzando vecchi indumenti
MariaRita, wedding planner di Con le ballerine verdi, presenterà, invece,  le fasi organizzative di “Una festa a tema”
Business&Women
Simona Elle, vulcanica interior designer con una sfrenata passione per il table setting, stupirà le partecipanti con una “Tavola di Natale” decisamente non convenzionale
La fotografa Laura Novara dispenserà, invece, consigli su come posare per diverse tipologie di foto per diverse occasioni, matrimonio, curriculum, profilo social network…e altro ancora…
Blogging&Branding
Monica Ferraris, titolare dell’agenzia di wedding and event planning “That Day” realizzerà il video manifesto dell’evento e spiegherà come lo “Storytelling non convenzionale” possa essere sfruttato per la promozione di un evento o di se stesse
Ilaria e Andrea, blogger di Pepite per tutti, daranno consigli pratici (con tanto di shooting e composizione di un articolo live durante l’evento) su come far funzionare un blog in generale e, in particolare, un food blog
Sarà disponibile anche uno spazio bimbi con laboratori creativi e altre sorprese.

Insomma, riassumendo “Unconventional Happening. Fiera del tuo stile” in pillole:
- Esperienze, idee e relazioni non convenzionali in mostra. Con stile.
- Per coinvolgere (tutte e tutti), divertirsi e conoscere.
- Senza dimenticare a casa fantasia, curiosità e voglia di mettersi in gioco
- Perché Unconventional Happening è fatto con voi e per voi.

Officina non Convenzionale si definisce “un’associazione no profit nata per promuovere e sostenere il business delle donne creative, multitasking ed equilibriste tra precarietà e necessità”, e con la seconda edizione dell’Unconventional Happening festeggia il suo primo compleanno.
Qui tutti i dettagli dell’iniziativa.

Storytelling: come farlo in modo che aiuti davvero a vendere

Il segreto è mettere a fuoco l’identità del brand e la propria storia

Se ne fa un gran parlare ormai da un po’, ma la domanda cruciale è: lo storytelling aiuta davvero ad incrementare il proprio business?
Una cosa è certa: raccontare storie è il modo migliore per emozionare i propri clienti: ed emozionarli, del resto, è il modo migliore per far sì che tornino, si fidelizzino e parlino bene di noi. Ma quale storia raccontare? Beh, quella che chiunque gestisca una struttura porta con sé: la storia del proprio brand, di come è nato, è cresciuto ed ha sviluppato la propria identità.
Come abbiamo già sottolineato parlando di Content Marketing, riuscire a trasmettere davvero la propria essenza più intima è il modo più difficile, ma al contempo più efficace, per fare storytelling.
Già, ma come sviluppare i contenuti? Un’idea alternativa potrebbe essere affidarsi al crowdsourcing: collaborare con strutture affini con lo scopo di creare contenuti comuni e condivisibili. Il portale yocrowd, per esempio, offre un tool collaborativo per fare storytelling insieme e condividere contenuti.
Insomma, l’importante è tenere bene a mente il mantra: le storie vendono. Le storie ben congeniate, vendono meglio.

martedì 4 novembre 2014

Cicloturismo e trekking: itinerari personalizzati by Eguides

La presentazione avverrà all’Agrietour di Arezzo. L’iniziativa include l’inserimento nel portale Italia Slow
Ne abbiamo già parlato: non tutte le strutture possono vantare una Reggia di Caserta o un San Giminiano nei paraggi. Anche i territori cosiddetti minori, però, celano spesso perle nascoste, tesori che attendono solo di essere scoperti. E il viaggio a piedi o in bici è il modo migliore per farlo. Per questo, mettere a disposizione dei propri ospiti una serie di itinerari è al contempo un modo per valorizzare il territorio, e offrire un servizio che qualifica la struttura.
Il progetto “Italia Slow” di Eguides prevede la creazione di una app personalizzata per ogni singola struttura– sia iOs che Android – con i percorsi di trekking e cicloturismo nel territorio che la circonda, oltre all’inserimento degli itinerari così creati, su Italia Slow. Tale piattaforma è stata pensata per raccogliere tutti i percorsi, visualizzarli su mappa e scegliere l’offerta turistica nelle vicinanze.
Gli itinerari saranno fruibili dai turisti anche off line, in modo da poter essere utilizzati anche in assenza di connessione dati (caratteristica molto utile nel caso di visitatori stranieri, consentendo loro di risparmiare sulle costose connessioni in roaming internazionale), utilizzando il solo gps. Una serie di dettagliate informazioni sugli itinerari aiuterà gli ospiti nella scelta di quello più consono alle proprie capacità, visualizzando l’esatto percorso e permettendo di scegliere così il percorso più adatto in base alla lunghezza, pendenza e difficoltà; ogni tracciato sarà corredato dai punti di interesse che il percorso incrocia; ogni punto di interesse è corredato di foto e scheda descrittiva, disponibile in più lingue. Oltre ad essere una vera e propria guida turistica, come detto un prodotto di questo tipo rappresenta un ottimo strumento per la promozione del territorio.
Aderendo all’iniziativa, le strutture risolvono anche l’annoso problema del se valga la pena farsi una app personalizzata: se questa comprende anche una guida del territorio, e se diventa interessante per i turisti (e potenziali clienti), allora la risposta è sì.
Le strutture aderenti diventano così vere e proprie “destinazioni slow” e ottengono un’ampia visibilità, oltre che sul portale nazionale e sulle app, anche sugli strumenti di social media marketing promossi da Eguides, nonché dalla Newsletter che conta oltre 20.000 turisti slow iscritti.
Per chi avesse difficoltà a creare i percorsi, il team Eguides offre una formazione mirata o un servizio di tracciatura.
L’iniziativa verrà presentata all’Agrietour di Arezzo (14-15-16 novembre).
Prezzo a partire da 450,00 € iva esclusa, per informazioni: info@eguides.it,

lunedì 3 novembre 2014

Just for You: il servizio personalizzato di Tripadvisor

Il portale di recensioni offre ora un sistema che permette di trovare la struttura che fa per noi. E molto altro.
Offrire servizi personalizzati ad ognuno dei propri clienti o utenti è uno dei mantra del momento. Non poteva sottrarsi alla trend imperante Tripadvisor, che lancia il nuovissimo servizio “Just for You”.
Quelli di Tripadvisor spiegano come funziona in modo molto chiaro:
“L’opzione Solo per te mostra gli hotel più adatti al tuo stile di viaggio e alle tue esigenze. Non si tratta della classica ricerca di hotel, ma di un’opzione personalizzata per te. Descrivici ciò che ti piace e al resto pensiamo noi. Esistono infiniti modi per consentire a TripAdvisor di raccogliere ulteriori informazioni su di te:
- Scrivi una recensione per condividere le migliori (e peggiori) esperienze di viaggio.
- Accedi tramite Facebook per vedere dove sono stati i tuoi amici.
- Racconta semplicemente la tua esperienza di pianificazione dei viaggi: impareremo dalle tue destinazioni e dai tuoi hotel preferiti.
Ogni volta che ci racconti qualcosa di te, capiremo meglio qual è il tuo viaggio perfetto e ti aiuteremo a trovare un hotel che soddisfi al meglio le tue esigenze.”

Come detto, è tutto molto chiaro, al punto che quelli di Tripadvisor non si fanno nessun problema a dichiarare che hanno tutte le intenzioni di raccogliere quanti più dati possibile sugli utenti, al fine di personalizzare le ricerche di questi ultimi. E in effetti non c’è niente di male in questo, anzi: diverse, recenti ricerche hanno dimostrato come sempre più navigatori sono ben consapevoli che i siti tengono traccia del loro passaggio e raccolgono dati al fine di personalizzare (e ottimizzare) la loro esperienza. Non solo: al netto dei limiti invalicabili della privacy, a questi utenti\navigatori va bene così: sanno che per avere (un servizio personalizzato), devono dare (dati personali).
C’è anche da dire che nessun altro portale o OTA, al momento, offre ai propri utenti un servizio di personalizzazione così avanzato. Tripadvisor punta evidentemente a prendere un vantaggio consistente sui diretti concorrenti, e ha deciso di farlo mediante un rapporto molto diretto con i propri utenti: un modo niente male, tra l’altro, per fidelizzarli sempre più.