lunedì 16 dicembre 2013

Facebook cambia ancora la Time Line: ci sarà da pagare?

Difficile capire le nuove logiche di scelta dei post, ma una cosa pare chiara: i gestori di pagine sono sempre più invitati a metter mano al portafoglio

La novità ha inquietato inizialmente chi gestisce grossi siti di informazione, ma in realtà riguarda chiunque abbia a che fare con una pagina fan. Dai primi di dicembre, si è infatti notata un’accelerazione di una tendenza già in atto da un po’: Facebook sta cambiando i criteri in base ai quali sceglie i contenuti da mostrare agli utenti nelle proprie Time Line.
Qualcuno ci avrà già fatto caso: da tempo, anche quando si seleziona l’opzione “più recenti” (che dovrebbe far sì che i post di amici e pagine vengano visualizzati in Time Line in un modo puramente cronologico) i contenuti più visualizzati sono in realtà quelli che hanno ottenuto maggiori interazioni. Può capitare che un post vecchio di giorni venga riproposto da Facebook, magari perché un nostro amico lo ha recentemente commentato, per incentivarci a interagire a nostra volta.
Questo modus operandi è stato giustificato da Facebook con la volontà di diffondere i contenuti di qualità e le news a scapito dei meme e dei link con le solite immagini. A Menlo Park, in effetti, fin dalla scorsa primavera parlano di Newsfeed, ovvero dell’idea di fare di Facebook una specie di rassegna stampa quotidiana, personalizzata per ogni utente in base ai suoi gusti ed ai suoi interessi. Ma è davvero tutto qui? Secondo alcuni analisti, no. Come dicevamo nell’incipit, infatti, i primi ad accorgersi che da inizio dicembre qualcosa non quadrava, sono stati i gestori di grandi siti di news (quotidiani, riviste, ma non solo), che in teoria dovrebbero essere proprio coloro che hanno da guadagnare dalle novità introdotte da Facebook. Ebbene, nelle ultime settimane i contenuti di queste pagine hanno in realtà perso visibilità in maniera considerevole.
Zuckerberg e i suoi hanno pubblicato questa nota lo scorso due dicembre per spiegare le ultime novità, ma a dire il vero le argomentazioni in essa contenute paiono piuttosto deboli e vaghe: si parla genericamente di promozione dei contenuti di qualità, di personalizzazione delle Time Line degli utenti in base ai loro interessi, ma la realtà che appare sempre più evidente è un’altra: gli utenti hanno sempre meno il controllo di ciò che appare nelle loro Time Lines, e contemporaneamente i contenuti delle pagine sono sempre meno visibili.
Da un lato, è ormai chiaro che Facebook vuole incentivare i gestori di Fan Page a ricorrere alle soluzioni a pagamento (soprattutto ai post sponsorizzati, che hanno una rilevanza notevole soprattutto su mobile). Dall’altro, però, la perdita di controllo, da parte degli utenti, sui contenuti che appaiono nella propria Time Line potrebbe alla lunga creare problemi, se gli utenti stessi dovessero stancarsi e decidere di trovare soluzioni alternative per restare aggiornati sulle aziende e le organizzazioni che interessano loro.
Soluzioni per chi gestisce la pagina di una struttura? Al momento non ce ne sono. Continuare a proporre contenuti di qualità appare fondamentale, ma come detto, a volte non basta più. Ricorrere ai post sponsorizzati, ovvero pagare, è ciò che vuole Facebook, ma non tutti (e non sempre), possono essere d’accordo. Non resta che tenersi aggiornati per seguire i prossimi sviluppi di una vicenda che pare sempre più simile una telenovela.

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