lunedì 18 novembre 2013

Sito web e prenotazioni dirette, si può fare di più

Il successo delle OTA le ha relegate a quote marginali, ma con alcuni accorgimenti si possono ottenere buoni risultati

Colpa degli intermediari e delle solite OTA: oramai, cosa possiamo farci? L’atteggiamento più diffuso tra i gestori di strutture ricettive è quello di sfiduciata rassegnazione: ottenere una buona quota di prenotazioni dirette tramite il sito web della struttura è una chimera per la maggior parte degli operatori.
Ma è davvero così? E’ diventato veramente impossibile cercare di incrementare, almeno un po’, la percentuale delle prenotazioni dirette, oppure qualcosa si può fare? Per capirlo, proviamo ad analizzare le possibili cause di un mancato buon funzionamento di un sistema di booking sul sito web di una struttura, ed i relativi rimedi.
Per prima cosa, i clienti potrebbero avere dubbi sulla sicurezza del sistema di booking. Nel momento in cui gli si chiede di inserire dati sensibili come il numero della carta di credito, è fondamentale rassicurare il cliente sul fatto che il sistema è a prova di bomba.
In secondo luogo, anche nel caso di un sistema di booking (anzi: qui più che mai), vale la regola aurea sull’usabilità: minimizzare il numero di click. Un sistema macchinoso, che costringe a lunghe procedure, stanca in fretta gli utenti che tendono ad abbandonare il sito prima di aver completato la prenotazione. Idem un form che richieda di immettere troppe informazioni. Semplicità, velocità e tendenza ad essere user friendly sono fondamentali.
Registrazione obbligatoria: d’accordo, è un ottima tecnica per raccogliere dati sui clienti o potenziali tali, ma è al contempo un ottimo deterrente a procedere per chi tiene alla propria privacy. Sicuri che sia indispensabile?
Problemi tecnici: va da sé che un sistema di booking on line che non funziona perfettamente e presenta errori durante la procedura non costituisce altro che un boomerang.
Ma soprattutto: volontà da parte dell’utente di pensarci su, ed effettuare l’eventuale prenotazione solo in un secondo momento.
Quest’ultima è forse la causa che più di tutte incide su una mancata prenotazione diretta, ma per fortuna è anche quella sulla quale sono possibili i maggior margini di intervento. In che modo? Una delle tecniche più efficaci si chiama re-engagement, e consente di recuperare, stando alle statistiche, fino ad un 40% di quegli utenti che avevano iniziato la procedura di registrazione, ma non l’avevano poi completata. Come funziona? Si tratta, nella maggior parte dei casi, di un servizio che aggiunge un semplice codice javascript al sito web (senza ricorrere a cookie) in grado di intercettare l’indirizzo e-mail dell’utente che ha iniziato la procedura di prenotazione senza poi ultimarla. Dopo poco tempo, il servizio invia in automatico una e-mail all’utente offrendo assistenza tecnica, delucidazioni e maggiori informazioni, nonché, volendo, uno sconto.
Come detto, le strutture che hanno adottato uno strumento di questo tipo hanno riscontrato una percentuale di recupero delle prenotazioni dirette vicina al 40%. In un’epoca dominata da OTA ed altri costosi intermediari, può valere la pena farci un pensierino.

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