Di Storytelling si fa, da un po’ di tempo a questa parte, un gran parlare. Il concetto, in realtà, è antico quanto il marketing stesso, ma ha ricevuto nuova linfa vitale dal diffondersi dei social e del web 2.0: comunicare contenuti e promuovere la propria attività attraverso racconti, è un modo efficace per attirare l’attenzione dei clienti, o potenziali tali.
Tutto ciò non può però prescindere da un’altra considerazione: il ruolo sempre più centrale della comunicazione visuale. Nell’era dei social network, l’abbiamo già ribadito più volte qui, i contenuti virali sono quelli che suscitano emozioni; ed è difficile pensare a qualcosa di più evocativo di un’immagine azzeccata. In un’epoca di comunicazioni rapide, spezzettate, le immagini colpiscono all’istante, parlano un linguaggio universale.
Se a ciò si aggiunge la diffusione ormai capillare degli smartphone, che consentono di scattare fotografie e pubblicarle sui social un attimo dopo, ecco che il gioco si fa intrigante (e remunerativo per la nostra attività, se ben gestito). Ma quali sono gli strumenti che il web mette a disposizione dei gestori di strutture per fare visual storytelling?
Innanzitutto ci sono i portali storici di condivisione di album fotografici, come Flickr e Picasa (quest’ultimo sempre più integrato con Google+), che continuano ad avere un significativo bacino di utenti: chi è abituato ad usarli, evidentemente, ci si trova bene e continua a farlo. Potrebbe essere un buon motivo per aprirci un account e pubblicarvi album con i racconti visuali di ciò che accade nella nostra struttura.
Ma soprattutto, oggi, esistono veri e propri social network dedicati alla condivisione di contenuti visuali. I primi due, per importanza, sono sicuramente Pinterest (di cui abbiamo parlato qui ) e Instagram (qui ). Riguardo al secondo: la gente, si sa, ama condividere immagini di piatti. Alzi la mano chi non ha mai fotografato e condiviso ciò che stava mangiando in un locale. Le persone sono poi incuriosite dal dietro le quinte: cercano scatti che raccontino ciò che accade in cucina, oppure i segreti di una ricetta. A tal fine, può essere molto utile ricorrere alla tecnica del collage: unire più immagini è un ottimo modo per fare visual storytelling e comunicare contenuti di valore, come il procedimento per la preparazione di un piatto. App come picframe o frametastic aiutano nella creazione di collage.
Riguardo a Pinterest, occorre innanzitutto ricordare come sia il social più “femminile” del web, e si sa che a decidere la meta del prossimo week end sono spesso e volentieri proprio le esponenti del gentil sesso. Il valore aggiunto di questo social network risiede nel fatto di poter creare più boards (bacheche), e di poterle categorizzare in modo molto specifico mediante l’uso di parole chiave ed hastag. Perché non pensare, per esempio, di creare, oltre alla bacheca per i piatti, quella per le camere, per il personale, per i fornitori (sì! Far vedere i volti di chi ci fornisce il pane e la verdura fresca o i formaggi può essere un ottimo modo di comunicare che siamo attenti alla qualità delle materie prime) o per gli eventi (quale miglior modo di raccontare una serata a tema, se non tramite una serie di scatti?).
Insomma, le potenzialità sono infinite. Non resta che sperimentare, innovare, provare.
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