Da qualche tempo Twitter offre a tutti l’opportunità di promuovere la propria attività. Ecco come funziona.
I trend di crescita indicano Twitter come il social network più vivo ed in fermento del web, amato dai giovani e da chi è alla ricerca di una comunicazione rapida, concisa, calibrata per il mobile (ne abbiamo già parlato qui ). Fino ad un po’ di tempo fa, la possibilità di fare pubblicità su social dei cinguettii era riservata alle grandi aziende. Ma proprio per cavalcare l’onda del successo, ora gli sviluppatori offrono a chiunque la possibilità di promuovere la propria attività. Vediamo come funziona.
Twitter offre sostanzialmente tre modalità per promuoversi: i promoted account, i promoted tweet, i promoted trends.
Nel primo caso, si tratta di aumentare la visibilità di un determinato account, al fine di guadagnare follower. Tecnicamente, l’account sarà visualizzato dagli utenti nella sezione “chi seguire”: si trova a sinistra nella pagina, ed offre una serie di consigli su account che il sistema reputa interessanti da seguire in base agli interessi ed ai gusti di ogni singolo utente. E i costi? Quelli di Twitter si sono inventati il CpF, Costo per Follower: impostato il budget complessivo e giornaliero, l’inserzionista può indicare l’importo che è disposto a spendere per ogni nuovo follower acquisito. Importo che viene addebitato ogni volta che, appunto, un nuovo follower si aggancia all’account sponsorizzato. Come in ogni campagna pubblicitaria, anche qui gioca ovviamente un ruolo fondamentale la targettizzazione dei destinatari: oltre a quella che possiamo definire classica, anche in questo caso gli sviluppatori di Twitter se ne sono inventata una particolare, denominata “per affinità”: si tratta di indicare una serie di altri account, ritenuti in qualche modo affini a quello che si intende promuovere; saranno quindi i follower di quegli account a visualizzare nell’apposita sezione il consiglio di seguire anche quello dell’inserzionista.
I promoted tweet sono invece normali cinguetti, sponsorizzati per raggiungere una platea più vasta, guadagnare visibilità, ottenere retweet, aggiunte ai preferiti, risposte, e quindi nuovi follower. Sono facilmente distinguibili dai tweet standard perché sono contraddistinti da una freccia gialla in basso a sinistra, seguita dalla frase “sponsorizzato da”. I promoted tweet possono comparire nella pagina delle ricerche, per determinate parole chiave, o direttamente nella timeline degli utenti. La modalità di pagamento è denominata CpE, ovvero Costo per Engagement: si paga per ogni interazione (menzione, retweet, aggiunta ai preferiti) ottenuta. In questo caso più che mai, ovviamente, assume un ruolo chiave la targettizzazione dei destinatari: fondamentale, in particolare, la scelta delle parole chiave da utilizzare, in base a specifiche aree di interesse.
I promoted trends, infine, sono hastag sponsorizzati, ovvero argomenti, aree di discussione raggruppate sotto il cappello del simbolo #. Anche i promoted hastag sono contraddistinti dalla freccia gialla e dalla dicitura “sponsorizzato da”. Compaiono nell’apposita sezione dedicata alle tendenze del momento, nella colonna a sinistra della Time Line.
Il sistema, infine, è corredato della sezione Analytics, che consente all’inserzionista di monitorare l’andamento della propria campagna. Insomma, non resta che sperimentare la nuova feature di Twitter: funzionerà?
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