L’evoluzione
tecnologica ha permesso di eliminare, almeno in buona parte, i vecchi difetti
delle biciclette a pedalata assistita
Lente,
pesanti, con poca autonomia e con un’immagine di biciclette da vecchi. Questo,
in sintesi, il quadro che ha delle biciclette a pedalata assistita chi non
conosce il mondo Ebike e le sue ultime evoluzioni (tra cui la propostaEGuides).
Da quando sono scesi in campo veri colossi come Bosch, Samsung e Shimano con i
loro investimenti, le cose sono infatti cambiate radicalmente: il peso (e i
costi) sono scesi, le batterie hanno più autonomia, sono nati modelli
decisamente sfiziosi ed adatti ad un pubblico giovane come le mountain Ebike.
Ma poiché, come diceva Einstein, è più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio, entriamo nel dettaglio.
Innanzitutto,
il peso. Le Ebike, dicevamo, sono
percepite nell’immaginario collettivo come pesanti e lente. Se è innegabile che
le batterie incidono, portando spesso il peso attorno ai 20 kg, è altrettanto vero che la pedalata assistita elimina
completamente lo svantaggio della massa da portarsi dietro, consentendo di spostarsi
agevolmente fino a 25 km\h. E in
ogni caso, il peso varia notevolmente da modello a modello.
C’è
poi una questione estetica e di immagine. Le Ebike vengono percepite
come pesanti, brutte, sgraziate: bici da vecchi. Se questo poteva essere vero
per i primi modelli con i loro grossi motori sulla ruota posteriore, oggi la
situazione è nettamente migliorata: i moderni gruppi elettrogeni, piccoli e
compatti, sono montati sul telaio, sul mozzo anteriore o sul movimento centrale
e sono praticamente invisibili. A fianco dei modelli da città, poi, ne sono
spuntati altri decisamente più votati ad un impegno sportivo e giovanile.
Questione
batterie. Se fino a non molto tempo
fa superare i 50 km era un traguardo notevole, oggi percorrenze di 90 km sono alla portata di molti
modelli. Distanze importanti quindi, in grado di soddisfare le esigenze
giornaliere dell’utente medio. E che rendono le Ebike adatte non solo
all’utilizzo cittadino, ma sempre più strumento ideale di cicloturismo: uno strumento green, economico, salutare e che
consente di scoprire un territorio, magari montano o collinare, ad andatura
slow, la migliore per godersi il panorama, e con sforzo fisico minimo. Un mix
ideale per il turista moderno. Soprattutto, alla portata di tutti.
Ultimo
capitolo, spesso nota dolente: i costi.
Anche in questo caso, com’è ovvio, molto dipende dal modello: i top di gamma
hanno costi superiori alla media, ma garantiscono anche prestazioni superiori.
E in generale, l’evoluzione tecnica di motori e batterie compensa
l’investimento iniziale. Anche perché l’Ebike può essere vista non solo come
strumento per le vacanze o i week end fuori porta, ma anche come mezzo di
trasporto urbano da usare tutti i giorni per il tragitto casa-lavoro.
Insomma,
un mondo in fermento e continua evoluzione, cui è bene guardare con attenzione
da parte di tutti, operatori turistici in primis.